§ . . . A Whole New Energy . . . §
Era lì. Come se fosse stato sempre lì, o come se l’avessi incontrato già decine di volte. Come se tutta quell’attesa, quell’emozione, quel guardarsi intorno in maniera nervosa, quell’immaginare la sua entrata in scena dando continue occhiate all’orologio non si fosse risolto in altro che in un qualcosa di assurdamente normale…
Cosa c’è di più emozionante dell’avere di fronte a se’ un grande artista, un musicista vero, un’amante della musica, una persona intelligente e spiritosa, seria e saggia, rigorosa e profondamente motivata e insieme vivace ed entusiasta nell’esplorare le proprie emozioni e la propria realtà, così protagonista nel creare il proprio mondo e così nuovo e acuto nelle idee e nel modo di vedere la società… ?
C’è l’incontrare i suoi occhi e il suo sorriso, dal vivo, da cui percepire quell’energia misteriosa e avvolgente di cui tu vivi già ogni istante… C’è l’ascoltare insieme a lui la sua musica, vedere le sue mani che accarezzano le note, accompagnarle nell’aria, vederlo mentre chiude gli occhi profondamente in sintonia con quell’emozione e quella magia di cui il tuo cuore sta vibrando… Mentre chiude gli occhi e segue con trasporto, intenso, emozionandoti più di quanto tu non fossi già… C’è l’ascoltare le sue parole, quelle strofe un po’ recitate un po’ canticchiate, che i suoi commenti (e battute) hanno reso ancora più indimenticabili … C’è l’aver stretto la sua mano… C’è l’averlo scoperto lì sul marciapiede aspettando di andar via, cercando di fissare ben bene nella memoria quei minuti di straordinaria normalità… Era lì, Eugenio Finardi.