Io credo nel Natale.
Non è una di quelle feste che vengono così tanto per fare un po’ di casino, divertirsi, spegnere candeline o sparare fuochi d’artificio. E’ una vera e propria fonte di energia. Quest’anno ne ho sentite dire di tutti i colori, del tipo “No, quest’anno non c’è lo spirito per festeggiare” oppure “Non è il caso di mettere troppi addobbi” o ancora “Quando ho scoperto che Babbo Natale non esiste, ho smesso di credere anche in Gesù” … … … … Ho visto persone mettere più ostacoli tra se stesse e il Natale di quanti ne possa immaginare. Ho rischiato persino di non averlo un Natale. La parola “ostacoli” l’ho sentita dire al prete, il 25, alla Messa. Parlava dei pastori. Quelle povere ed emarginate persone che furono i primi a correre alla mangiatoia per andare a vedere Gesù. Ha detto una cosa del tipo “Appena avuta la notizia dagli angeli, si sono recati senza indugio alla mangiatoia, di corsa, senza porre alcun tipo di ostacolo tra sè e quella nuova promessa di gioia e amore”. Non è un aspetto su cui si riflette di solito. Non hanno avuto paura. Non se ne sono fregati. Non hanno pensato -boh chissà se è vero, magari stanno solo a fregarci-. E oggi invece quella Luce che si riaccende più viva la notte di Natale, ogni anno, viene snobbata, sminuita, si prova a spegnerla, magari dicendo anche -ti riaccendo più tardi, non appena ho sbrigato queste due o tre faccende-. Si rinuncia a quella promessa di pace. (Anche se poi c’è gente che non rinuncia a farsi i regali, a titolo di che non si sa…). Si preferisce porre ostacoli tra se stessi e quella felicità, quella Luce così vicina che basterebbe solo tendere una mano per sfiorarla, restando nell’oscurità, nell’ombra, nell’infelicità… E invece del Natale bisogna approfittare. Nonostante le difficoltà, nonostante la tristezza si ha l’occasione per riflettere e per sorridere di nuovo, per rimettere nel proprio cuore un po’ di gioia, di pace… Mentre riflettevo su ciò, il coro iniziò ad intonare Bianco Natale…
“Luce doni alle menti, Pace infondi nei cuor…”
Luce alle menti. Cosa significa illuminare una mente? Chiunque si trovi qui per un caso qualsiasi a leggere questo post, mi piacerebbe si soffermasse a pensarci su, come ho fatto io. E mi piacerebbe sapere se mai è capitato già di soffermarsi su queste parole… Sinceramente io mai, ma è solo quando ne hai bisogno di certe cose che riesci a trovartici davanti. Accendi una luce. Cosa accade? Che l’oscurità scompare, ovviamente. Però nelle nostre teste il passaggio non è così immediato. Accendere una luce significa accogliere un pensiero positivo, allontanare una suggestione negativa. Significa scegliere la felicità. Significa sentirla dentro, nel cuore. Significa spazzar via qualunque ostacolo, e credere, semplicemente. E invece in molti pensano che il Natale quando non sei più un bambino non vale la pena di festeggiarlo. Altra idiozia cosmica. Certo, crescendo magari con la propria testa si può anche decidere di non credere più, ma è una scelta difficile e che ne comporta tante altre e soprattutto non è la risposta a tutte le domande a cui non si sa rispondere o a cui non si ha voglia di cercare delle risposte e bisogna anche stare molto attenti facendo i conti con la propria coerenza.
Lo stesso giorno poi ho visto una bambina e i suoi occhi illuminarsi ammirando un albero di Natale. Ho visto la magia ripetersi di nuovo. E tutte le chiacchiere inutili sono volate via.
E sul tuo biglietto, risalendo sul Polar Express, cosa scriverebbe il bigliettaio …. ?