Ieri sera si è concluso l’Eurovision Song Contest, un festival europeo nel quale gareggiano cantanti ognuno in rappresentanza della propria nazione che possono poi essere votati da tutte le altre (altrimenti ogni nazione voterebbe per sè) ed è uno spettacolo estremamente organizzato ed elaborato, pieno di effetti speciali, proprio perchè ogni nazione cerca di stupire al massimo. Quest’anno si è tenuto a Malmo, in Svezia.
A me diverte tanto perchè mi ricorda un po’ lo spirito di Giochi Senza Frontiere. E poi nel momento delle votazioni si scoprono amicizie e antipatie, ad esempio, l’anno scorso la Grecia snobbò totalmente la Germania, oppure Estonia, Lituania e Lettonia hanno spesso occhi di riguardo l’una per l’altra. San Marino non ci considera mai nemmeno di striscio, se ben ricordo. Ogni nazione infatti deve assegnare dei punti, da 1 a 12, ai cantanti delle altre. L’Italia ha sempre partecipato fino al 1997, vincendo due volte con Gigliola Cinquetti e Toto Cutugno ed è dal 2010 che ha ripreso a partecipare. Quest’anno è toccata a Marco Mengoni, che secondo me non era proprio il meglio che potessimo presentare, che ha comunque conquistato il settimo posto.
E’ incredibile come in genere la maggior parte delle nazioni schiera cantanti donne che sono delle bellezze incredibili, fisici perfetti, abiti da sogno e voci davvero notevoli, spaziando dalla dance al pop, dal nord Europa arriva sempre qualche gruppo rock e le nazioni più a sud puntano… beh, diciamo sulla simpatia. Si tratta spesso di cantanti che uniscono folklore e musica moderna o di cui comunque si sente forte la provenienza popolare.
A vincere è stata la Danimarca, però come accade quando guardo qualche festival, ce n’è sempre un’altra che mi colpisce molto di più e questa volta mi è piaciuta tanto quella presentata da Malta, dal giovane Gianluca Bezzina.
La canzone si chiama “Tomorrow” ed è di una dolcezza infinita. Me ne sono innamorata subito. E’ l’amore tanto semplice quanto coinvolgente, che trascinerebbe due anime anche diverse, all’apparenza, ma in qualche modo legate dalla stessa energia, già prima che se ne rendessero conto. Un lui, occupatissimo, preso tanto dalla sua vita e una lei, che è la sua svolta, il suo domani, la sua nuova direzione, che mai razionalmente prenderebbe in considerazione…
Visto che non ho trovato traduzioni in italiano (bah, solo una in ungaro, che non credo aiuti molto) l’ho tradotta io, perdonate qualche imprecisione o errore, ma davvero merita secondo me (:
Il suo nome è Jeremy, lavora in IT
non si è mai chiesto perchè è sempre stato
un ragazzo così attento, sensibile e timido
‘valutare il rischio’ è il suo investimento,
in una vita senza sorprese
fin quando lei arrivò nella sua vitaLei è davvero spontanea, l’incertezza è il suo credo
non è mai stata ‘bianco o nero’
semplicemente di una gioia curiosa
Lei mostrò affetto per lui e una collezione dei suoi sorrisi
e per sua sorpresa …Lei è come il domani, oh così lontano, vuole solo giocare
come il domani è sempre un giorno via
ogni volta scivola via, è vicina ma ancora così distante
E’ tempo di seguirla, domani…Lui si è innamorato di lei troppo in fretta,
tutti abbiamo pensato che non sarebbe durata
perchè al buon vecchio Jeremy piace la sua rigorosa routine
perchè lui pensa solo ad oggi, ma il domani è il modo per lei
di trovare una nuova direzione e andrà tutto beneE’ tempo di seguire lei, domani…!
~
Merita, come ogni cosa che riesce, ogni tanto, a mettere nel cuore un po’ di romanticismo, quando intorno ti capita di vedere cadute di stile tremende, come quelle di poveri idioti che vedendo tre ragazze in auto, l’altra sera, rischiano di farci un incidente per lo sfizio di affiancarle in rettilineo, facendo un po’ di strada appaiati, finchè lei alla guida ha rallentato per evitare che si arrivasse insieme alla rotonda successiva e facendo in modo che i tipi rientrassero in corsia, che tanto indietro non sarebbero tornati. Loro sono scappati avanti, io ho lasciato il freno tirando un sospiro, mentre insieme alle altre le imprecazioni ancora si sprecavano. Poi uno dice che non deve perdere la speranza che da queste parti, in giro, esistano persone interessanti. Che questo è un caso, certo, ma avessi avuto una volta, almeno, la possibilità di ricredermi. E che palle.
Anzitutto giù il cappello al cenno a Giochi senza Frontiere, compagni di tanti sabato sera d’estate, poi chioso il finale, di gesti idioti e di imbecilli sono piene le strade e in definitiva il mondo, quello che mi sono sempre domandato è il perché, di queste cose. Esibire il tuo faccione ghignante dal finestrino accanto, modulare la contrazione del tuo polpaccio – e quella velocità della tua auto – secondo quella dell’auto che affianchi… ti dà ebbrezza? Ti fa sentire più figo? Più orte? Più… interessante? Più… uomo?
Oddio….
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Bah, non lo so… Forse avevano bevuto o erano già scemi, fatto sta che non si può perdere il senso del pericolo, dovrebbe essere una questione di rispetto verso se stessi e gli altri. E se invece di decelerare l’istinto mi avesse detto di togliermeli dalle scatole accelerando? Lo avrebbero fatto anche loro e chissà dove saremmo finiti, per non dire che alla rotonda precedente io mi ero fermata a dargli precedenza (anche se l’avevo io) loro si sono fermati e poi ripartiti mentre ripartivo io, tipo a far finta di venirmi nella fiancata… E’ un modo di sentirsi uomini e sicuri di sè, soprattutto nel vedere una donna alla guida…
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“un modo di sentirsi Uomini e sicuri di sé”, e diamogli pure la soddisfazione dell’U maiuscola… ohmammamia, che dire, poveretti noi uomini, e non farmi aggiungere altro… 🙂
PS ho deviato i commenti dall’argomento principale del post che era la canzone, sorry!
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Non mi fraintendere, intendevo che era un “loro” modo, non generalizzavo affatto.
Non devi scusarti per niente, si commenta su ciò che ha colpito di più solitamente, e sono tutti sempre graditi!
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Nooo, figurati! Che in realtà sono pure in tanti a comportarsi così. Hai tutte le ragioni del mondo.
E poi si sa, questo Ian commenta sempre ironico, mai serio o peggio serioso!
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Bene allora, lo dico sempre che è l’ironia che salva il mondo (:
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