Dai, oggi ti ci sei ritrovata davanti, non dirmi che avresti fatto come nel video. Eri troppo stanca, ti facevano male le gambe per quanto hai camminato, più di quanto avevi in programma oggi.
E che ne sapevo io che la fermata della metro era dall’altro lato, e che avevo preso la direzione sbagliata.
Appunto. E dimmi tu se avresti avuto la forza, anche solo mentale, di metterti a saltellare su e giù per le scale solo per sentire venirne fuori una melodia. Sudata e stanca e con altro cammino da fare.
Lo so, infatti ho preso le scale mobili. Però non capisco la questione qual è, lì non c’era mica tutto l’allestimento come nel video.
No non c’era. Ma se ci fosse stato? Non avresti comunque mandato al diavolo tutta la tua mirabile riflessione a riguardo? Per un momento l’hai immaginato, sorridendo. E avresti preso le scale mobili lo stesso.
Come faccio a saperlo? Non c’era e basta. Può darsi di no. E non usare quel tono sarcastico. L’ho immaginato, si. E poi non ho mai detto che in maniera sistematica avrei sempre fatto quel tipo di scelta. Te capisci sempre quello che vuoi tu. Era una similitudine.
Ah giusto.
Non capisci che è tutto illusione? Suggestione? E’ come in una gara. Quella che arriva prima vince. Cosa? Un posto in prima fila nella tua mente. Che s’affanna a capire, ti costringe a restar sveglia fino alle 3 di notte senza nemmeno rendersi conto che è incapace di formulare pensieri di senso compiuto.
Esempio, il tizio questa mattina che ha chiesto “Ma sei italiana?”. Una di queste volte per sfizio dico di no.
Oppure il Jack Daniel’s mischiato alla Cola che ti hanno fatto assaggiare. Non stai bevendo nè l’uno nè l’altro. T’illudi che sia meno alcolico ma comunque abbastanza figo. Bah.
Quando giochi a guardare le strade del tuo paese con gli occhi di un forestiero. Finisci per scoprirne un angolo che non avevi mai notato. O cogli per qualche istante un senso d’insieme, nella tua città. Nello stesso momento arrivava profumo di pane appena sfornato, una melodia da una chitarra alla tua sinistra e davanti a te i mille colori di una vecchia bottega che della crisi sembra fregarsene, c’è sempre stata e forse ci sarà sempre. Passando di lì saranno stati tutti presi dalle stesse suggestioni? Chi lo sa. E’ poco probabile. C’erano decine d’altre cose da notare. In quel preciso istante, in quel punto esatto della città chissà quante impressioni diverse sono nate. C’è chi potrebbe dartene una versione negativa, positiva, divertita, incuriosita, impaurita, arrabbiata o delusa. Dipende da chi ha vinto la gara. Grandi illusioni muovono il mondo. Diciamo che quelle di media grandezza t’aggiustano la giornata.
Una volta non eri esattamente entusiasta di questa storia delle illusioni. Te e Foscolo vi siete guardati di traverso per una decina di giorni, prima di deporre le armi.
Non cambiare discorso. Non è proprio la stessa questione. Il punto sul quale riflettevo è un altro. E te lo spiego per l’ennesima volta. Sarà quella buona che t’arrendi. Immagina che è in corso questa gara. E che in qualche maniera puoi deciderne le sorti.
Cioè imbrogli.
Chiamalo come ti pare. Puoi diventare uno dei piloti, o il direttore di gara o la gomma dell’avversario che decide di scoppiare o una tempesta di sabbia che costringe tutti al ritiro. Ci sei? (E poi non è un imbroglio, la testa è la mia e decido io.)
D’accordo. Allora immagino che fai vincere chi vuoi tu. O almeno, cerchi di sistemare le cose nella maniera che ti è più congeniale.
Ecco.
Si ma puoi promettere qui, adesso che ci riuscirai sempre? Che cambierai sempre la classifica? Che costruirai il tuo mondo come ti piace o che metterai la firma sotto ad ogni suggestione almeno decente che ne vien fuori come se fosse un progetto?
Non dimenticare che tutto questo è un esperimento mentale. Un gioco. Ci stiamo ritagliando questi minuti per capire com’è che all’improvviso ti prende la malinconia e manderesti ogni cosa al diavolo. Anche la più bella.
Forse perchè nessuno è poi ‘sto gran pilota. O non hai sempre voglia di correre. O perchè il bello è anche lasciare che se la sbrighino tra loro e vedere che succede. Qualche volta capitano incidenti tremendi. Volano pezzi da tutte le parti. Si fanno fuori a vicenda e l’unica superstite arriva al traguardo tutta malmessa e ammaccata.
E allora prendi le scale mobili.
E allora anche non scegliere è una suggestione.
Uh, senti qua.
Hahahahahaha!!! Io ci sarei saltato eccome!!! Anche senza jack daniels 😄😄
Ma da noi sta cose non le fanno mai? 😁😁
Ciaoooooo!! Buongiornissimo !! È prendi il lato giusto del metrò! ( io lo sbaglio sempre!)
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Buongiorno a te! Non sono sicura, mi sembra abbiano fatto qualcosa di simile a Milano…
Di sicuro non sbaglieró più lato ahah
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Ma veramente? Sai che forse hai ragione?? Si qualche anno fa!!
Io la metrò nn la prendo mai….quando lo faccio….non so mai dove vado! 😄😄😄
Piacere!! Pier
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Piacere mio
Questione di abitudine… infatti quella era una stazione che non avevo mai visto…
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😄😄 buona serata!!
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anche a te
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Fortissima l’idea, io potrei passarci delle ore saltellando da uno scalino all’altro!
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😀 si infatti, è un’idea bellissima… sarei capace di far tardi pur di provarle!
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Avevo visto una foto di quella scala (piano), ma il video è bellissimo come i tuoi discorsi. Comunque puoi decidere quanto ti pare, ma non sarà mai sufficiente.
Pablo
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Ti ringrazio (:
Dipende dalle decisioni e dalle circostanze immagino…
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