*… Ignorance …*

Non ho capito bene com’è che è successo. Un attimo prima ero una furia, quello dopo mi sono ritrovata in trance davanti al video di Wuthering Heights di Kate Bush. Mi sono ipnotizzata. I pensieri si sono fermati. Una sorta di tregua armata. Tutti lì ancora con le baionette tra le braccia, ma fermi. Come se nel bel mezzo di una battaglia il tempo all’improvviso si fosse fermato lasciando tutti immobili a guardarsi davvero per la prima volta, forse. Negli occhi. Tra un colpo quasi sferrato, qualche posizione di difesa e polveroni ovunque. Sentendo pian piano le gote sfiammarsi e il cuore prendersi più tempo tra un battito e l’altro, mentre la rabbia svaniva come la nuvola di fumo che hai beccato in pieno ieri mattina mentre scendevi le scale della metro. Dissolta nell’aria. Proprio come alcune persone nella tua vita. Per le quali ad un certo punto smetti di esistere e basta. Per delle motivazioni che, sempre che ti sia dato saperle, ti lasciano seri dubbi su ciò che avessero capito di te e tu di loro. E vorresti che ciò che ti resta di loro possa aiutarti almeno a capire. Come se l’inganno e il male non vivessero di parole dette a caso soltanto per ferire. Se non di silenzi e di indifferenza. Poi metti su la mascherina, quella che protegge i fabbri dalle scintille, e ti ci avvicini.

Si che c’è una spiegazione. E si che verrà dissolta e spedita tra centinaia di altre parole inutili compiendo percorsi contorti e acrobazie impensabili nella speranza di arrivare sana e salva alle tue orecchie, magari prima che il cuore cambi chiave di codifica. Il che avviene più velocemente quanto più ad alto volume viaggiano quelle parole. E metti su delle cuffie, per proteggere ciò che provi.

Cuffie e mascherina, e ti chiedi ancora com’è possibile che in questo modo, nella speranza di capire, ci si allontani. E’ paradossale.

Forse perchè la tregua armata diventa una resa. Prendi alcune ore di studio trascorse a fantasticare su Paesi lontani, qualche abbraccio tra le lacrime che ancora odora di pioggia e cipressi e pezzetti di strada percorsi insieme tra liceo ed università e vai via. Abbastanza lentamente per dar modo a quelle parole di raggiungerti ancora. Finchè non sarai tanto distante da non distinguerle proprio più.

 

You treat me just like another stranger
It’s nice to meet you, sir
I guess I’ll go
I best be on my way out …

Ignorance is your new best friend.

 

14 pensieri su “*… Ignorance …*

    • Sai, tu dici conclusione, io invece la pensavo così la prima volta che mi è successa una cosa del genere… E sono stata malissimo per tutto ciò che non è stato detto e capito. Poi ho deciso che non doveva accadere più…

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