La questione è che dovresti smetterla di drogarti di caffè e gocce di pioggia.
Che delle volte piove e non sai come far smettere. Ti guardi intorno e vedi che c’è chi riesce a far piovere su altre teste. C’è chi apre un ombrello sulla propria e poi soffia via le nuvole. Basta finiscano il più lontano possibile, solo questo conta. O chi la pioggia se la becca ma poi sceglie di trascinarci tutti lì sotto. Sembra sia meglio che far i conti soltanto con se stessi. Qualcuno è perfino capace di rubarti l’ombrello mentre stai lì camminando per fatti tuoi.
E tu invece stupidamente pensi ancora che se in un cuore sta piovendo, non c’è alcun bisogno di aggiungerci anche la tua di pioggia. Per non parlare del fatto che ti sei sempre chiesta cosa si prova ad essere un temporale estivo, piuttosto. Uno di quelli violenti, che tirano giù il cielo e fanno danni e non fanno aspettare troppo il sole.
Già il sole.
“E ci riprovi ancora a muovermi il sole” porca miseria. Ti sei stufata di tutti quelli che lo fanno. Di tutti quelli che lo spostano, lo nascondono, passano distratti e te lo spintonano via come fanno i pendolari tra loro mentre si recano alla metro. Ti sei stufata di svegliarti, al mattino, e non trovarlo lì al suo posto. O di perdertelo un attimo prima di addormentarti. Non ne puoi più. Non ne puoi più di spostarti con lui, nasconderti con lui o lasciarti spintonare chissà dove da gente di cui ti importa poco o niente.
E no, non serve a niente cercarsene uno nuovo di zecca, con tanto di assicurazione e bolli e tagliandi in regola. No.
Basta stare alla larga da ciò che ce la mette tutta a farti star male. Basta smettere di drogarsi di caffè e gocce di pioggia.
No, vabbè, di caffè no. Quello serve.
La questione è che sul mio braccio c’è sempre un orologio, per chi mi chiede l’ora. Nella mia testa ancora la voglia di tante e tante cose da fare. E nel mio blog c’è sempre la mia vita e nella mia vita spazio per tutti quelli che amo. Per tutto ciò che amo.