Babbo Natale Ti Scrivo …

Questo post è per il Caffè Letterario di “A zonzo fra le pagine” a cui adoro partecipare e per questa volta voglio provare ad esserne parte con qualcosa che sia un po’ più di un commento.
Auguri di serene Feste a tutti ❤ Bianca

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Una mattina Arcangelo (sembra a tema, ma giuro che si chiama così) venne vicino al mio banco mentre ero per conto mio a scrivere chissà cosa, con aria abbastanza cazzuta, per quanto lo sia quella di un tipino di terza elementare, senza che gli avessi chiesto niente e disse: “Guarda che Babbo Natale non esiste”. Io alzai la testa giusto il tempo di ascoltare quelle parole, lo guardai con sufficienza e senza scompormi minimamente tornai a fare i fatti miei. Lui si fermò qualche istante davanti a me sperando in una qualche reazione. Non ce ne fu davvero una, ricordo che appena scossi la testa. Quella rivelazione così su due piedi per me non ebbe alcun senso. Lo guardai di nuovo, duramente e sulla sua faccia notai che iniziava a dipingersi un pizzico di delusione. L’unica cosa che ricordo chiaramente è che pensai povero illuso. Proprio così. Mi innervosì non tanto l’affermazione in se stessa quanto il fatto che a lui importasse davvero la questione esiste-non un tipo che la notte di Natale si prende puntualmente la briga di girare il mondo consegnando casa per casa regali ai bambini, per giunta distinguendo pure quelli buoni da quelli cattivi. A me non era mai fregato un granché. Mai avuto il pallino di nascondermi per coglierlo di sorpresa, di cercare prove della sua esistenza. Mi ero chiesta, si, come poteva una slitta volare o come in così poco tempo riuscire a fermarsi in così tante case o soprattutto, il dettaglio che allora più di ogni altro davvero non riuscivo a far quadrare in tutta la situazione e che mi faceva proprio perdere la testa, come faceva ad entrare nelle case che non avevano il camino. Ecco. Tipo la mia. Sembra una questione di poco conto, ma per me era molto importante. Non avevo il camino eppure trovavo comunque i regali sotto l’albero. Troppo sospetto. Era evidente che qualcosa non tornava. Si può dire che in realtà non avevo mai creduto che esistesse e nello stesso tempo ero anche una convinta sostenitrice del contrario. Esisteva un qualcosa di magico, di speciale, di unico che si chiamava Babbo Natale. A me bastava e oggi ci credo ancora. Per me Babbo Natale esiste. O quel che per me lo è. Allo stesso modo liquidai anche i miei genitori poi, quando pensarono fossi abbastanza grande da sapere. Sapere cosa poi. Non c’era nulla di importante da sapere per me. A me interessava l’effetto sorpresa, la magia. Una cosa che non sapevo spiegare e che nel tempo son riuscita a chiamare semplicemente spirito natalizio. Infatti non amai tantissimo il successivo Natale, prima del quale comprammo insieme il mio regalo, perché ormai ero grande. La magia quella volta andò tutta a farsi friggere.

Babbo Natale ti scrivo… era un gioco. Ci mettevo dentro anche cose irrealizzabili, altre ironiche. I regali che desideravo, ovvio. Quasi, adesso, mi piace più farli che riceverli. Quel che non smetterò mai di desiderare e di chiedere è che quello spirito possa non svanire. Affievolirsi, mutare, prendere la direzione del vento come fosse la fiamma di una candela, però senza spegnersi mai. Chiederlo è un po’ un dirlo a me stessa, un po’ cercare di trasmetterlo a chi mi è intorno. Vorrei che le persone non smettessero mai di credere in qualcosa. Una cosa qualunque che possa farle sentire vive davvero. Aver voglia di darsi e di amare. Di dire tu per me sei importante. Prendersi cura di se stesse anche. Vorrei che i desideri non avessero fine perché senza di essi la freccia del tempo andrebbe ad accartocciarsi in un punto e ne diventeremmo un mucchio, tutti sparsi, scollegati, soli. I desideri fanno si che le nostre vite si incrocino con quelle degli altri. Che si incontrino persone senza le quali non riusciremmo nemmeno più a sentirci noi stessi, che presenti o meno hanno cambiato la nostra vita o comunque fatto si che ci conoscessimo più nel profondo. Persone alle quali non vorresti rinunciare nemmeno fossero loro a chiedertelo. Vorrei poter star bene con loro e nessun altro al mondo.
Babbo Natale ti scrivo… è ancora un gioco che secondo me può sorprendere e stupire anche di più adesso e spero solo di esser cresciuta abbastanza da poterci giocare sul serio, da ottimista incosciente, un po’ come avevo dimenticato di essere.

16 pensieri su “Babbo Natale Ti Scrivo …

  1. Hai scritto delle parole bellissime, o meglio hai evidenziato molto bene un concetto sul rapporto con Babbo Natale che andrebbe sottoscritto da una certa età in poi, perché comunque i piu piccolini sono attratti da questa magia dell’uomo vestito di rosso con la lunga barba bianca. 😉 Buon Natale in ritardo ma contiene anche questi giorni di festa. Un abbraccio. 😚

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    • Sarebbe bello se ci fosse un modo per far capire ai bambini tutto ciò in modo univoco e naturale… a me non credo l’abbia detto o insegnato qualcuno o almeno in maniera diretta. Credo sia stato tutto un mio personalissimo modo di guardare la questione un po’ perché ho sempre avuto la testa a metà tra le nuvole e il bisogno di avere risposte. Bisogna sperare che i bimbi oggi abbiano la capacità di non smettere di sognare e avere lo stesso i piedi per terra… non è facile, ma sarebbe bello…
      Ti ringrazio 🙂 ti ho lasciato degli auguri anch’io da qualche parte sul tuo blog!

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    • Eheheh infatti 🙂
      Tanto le certezze non ce le da’ nessuno e una cosa sulla quale mi perdo spesso a riflettere è perché in genere si è portati più a credere nella “legge di Murphy” cioè che se qualcosa può andar male, andrà male piuttosto che credere nel contrario. Sul serio mi chiedo, se in partenza c’è la stessa probabilità che qualcosa possa andar bene o male, perché se si crede alla prima si è incoscienti e se invece si crede alla seconda ci si ritiene realisti, più nel giusto?

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      • Forse perché ci restano impresse di più le fregature. E dimentichiamo le volte in cui tutto va bene, o anche meglio del previsto, che sono tante di più.
        Siamo esseri irrazionali, non c’è proprio dubbio!

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