Mondo, aspetti mai il semaforo verde un passo giù dal marciapiede e uno appena dietro il primo del gruppo, mentre le auto passano e sai di dover correre perché la tua moby dick ti ha già preceduto, una diversa da quella di ieri, che poi penso chissà quante ce ne saranno, mondo, di moby dick, lo immagini? Una per ogni persona e per ogni giorno dell’anno. Male che vada, s’intende. Uno può rincorrerne anche una soltanto per tutta la vita o cambiarle ad intervalli regolari. Mettiamoci nel caso peggiore e pensiamo ad uno spazio abbastanza grande che le possa contenere tutte, mondo. Con tutto il rispetto eh, ma nemmeno tu basti, mi sa. Forse, nell’universo ci stanno, anche se un po’ strette.
Ce l’hai un sogno, mondo? Io si, l’altra sera profumava di biscotti al burro, ero appena scesa dall’auto e pioveva, tanto per cambiare ed era buio, un lampione mandava luce fioca nel cortile e le gocce d’acqua si vedevano un po’ di più attraverso quell’angolo di luce e proprio lì, in trasversale credo, è passato quel profumo e m’è sembrato di essere felice. Questo week-end penso farò dei biscotti al burro. Ho una tisana che profuma di cannella, adesso qui, vicino a me. Non so perché, mondo, ma ultimamente i miei sogni hanno dei profumi. Di solito avevano un suono. Tenevano stretta una canzone e non la mollavano più finché non ne trovavano un’altra che si incastrava meglio nei loro abbracci. Adesso, profumi. Ho una teoria, mondo. Secondo me si son stufati delle parole. E basta, si, li capisco. Diciamo che ogni canzone riesce a combaciare con il mio cuore all’ottanta percento tipo, salto di gioia, mi segno le frasi migliori sull’agenda, la canticchio o la canto ad alta voce in auto mentre torno a casa di notte e non c’è nessuno neanche per strada, per cui potrei anche aprire i finestrini e urlarti contro, mondo, gridare, sempre più forte, sempre di più e dirti anche che non mi va bene, per niente affatto il modo impertinente con cui mi poni domande o il fatto che se non ti gira non mi rispondi affatto, c’è l’altro venti percento che resta vuoto e diventa asilo di fortuna per pensieri clandestini, quelli che non vuole nessuno perché tu, mondo, hai detto a tutti gli altri di guardarsene bene perché sono pericolosi come ombre affezionate al grigio chiaro dell’asfalto consumato. Allora le persone li cacciano sul fondo di bottiglie di qualunque cosa, purché una volta chiusi lì dentro non diano più fastidio. Ci ho provato, mondo, ma dicono che sia tutta un’illusione. Così alla fine ne ho lasciata metà piena e son rimasta a guardarla, pare c’entri qualcosa con l’ottimismo. E l’ottimismo sembra aver a che fare a sua volta con i sogni.
Ho venticinque anni, mondo, e tu di semafori verdi non me ne mostri quasi mai. Li lasci a lampeggiare come a dire fai te, nel caso fermati e accertati di attraversare nel modo più sicuro possibile, ma non ti assicuro che nessuno ti investirà. E ora che sei una serie di regole infrante mi dici come faccio io ad infrangerne altre per trovare un posto che sia quello giusto? Ti manca una dimensione, mondo. Anzi te ne mancano tante, una per ogni dubbio per ogni uomo per ogni giorno nuovo che inizia. Sei terreno che manca sotto ad un passo incerto e persone che non si voltano più indietro per guardarti ancora una volta. Ti ho chiesto se hai un sogno, mondo. Non mi hai risposto. Eppure son certa che uno ne avevi, da piccolo. Forse sognavi di diventar anima. Sognavi di diventare uomo.
Cosa aggiungere? Nella tua sensibilità hai messo tutto quello che potevi mettere…
E sì… a volte è proprio come aspettare un semaforo che non dà il via.
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Già Lula, bisogna attraversare lo stesso e come dicevi anche tu, senza restar troppo fermi..
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Vero…
Un saluto ❤
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Abbraccio fortissssimo! ❤
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❤ ❤ ❤
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Molto originale questo tuo accostamento al semaforo del mondo, per descrivere un’esistenza sempre più precaria ma comunque degna di essere attraversata.
Brava davvero per questo ennesimo testo capolavoro. 🙂
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Degna di essere attraversata, sicuro, farsi pure male e fermarsi un po’ a pensare, per poi ripartire 🙂 Ho calcato un po’ la mano, lo ammetto, ma per tirar fuori un po’ di rabbia. Grazie Tony, di cuore e spero di scrivere però qualcosa di meno cupo la prossima volta!
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Ogni tanto un po di rabbia serve. 😉
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Veramente bello.
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Grazie davvero 🙂
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Altro che 61 minuti… mi ci vorrà tutta la notte per leggere tutto ciò che hai scritto… del resto sono un topo di biblioteca… Quindi leggerò tutto.
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Bada che 6 anni in 1 notte è tosta 😀
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Sono un lettore totale globale… Mi rendo conto di non riuscire a non leggere ogni post! Ora però mi fermo perché l’ora è fuggita e domattina il grido della sveglia mi tormenterà riportandomi al corpo fisico (sono in modalità allegorico-fantasy, uso aggettivi e verbi desueti).
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Si purtroppo succederà una cosa simile anche a me XD Buonanotte allora
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Ma… ho scritto già oltre 30 pagine e sono soddisfatto! 🙂 Notte.
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