ComeDiari #4 Prendendo Appunti

-Appunti per evitare altri disastri sentimentali (si spera)-

Dunque: quando un uomo, tra cose varie, ti dice che sei la sua donna ideale, ecco, bisogna prenderlo alla lettera. Sisi, alla lettera proprio. Non sei la donna che sperava di incontrare, non è che stava cercando una come te.
Ideale significa proprio… ideale: che sei un’idea e che resterai tale per sempre. Sei una teoria, una fantasia, una storia non scritta, un film mai girato. Sei eterna nuvola grigia, che non diventerà mai pioggia. Sei inconsistente ed evanescente, quasi non esisti, come non esiste uno stupido piccolo spazio della sua vita nel quale puoi restare. Non ti ha scelta, ma soltanto messo un bel bollo in fronte con su scritto “Attenzione, fragile, maneggiare con cura, anzi se possibile, non maneggiare affatto”. Non sei reale e questo ti fa soffrire e sperare che un giorno al posto di quel bollo ti stampi un bel bacio, passandoti una mano nei capelli e stringendoti poi forte a sé. Invece sei elio racchiuso da un involucro di plastica colorata che si libra nel cielo, ma legato ad un’intenzione che non sarà mai realtà, a parte sporadici momenti.
Io però
 esisto davvero. Non sono né ideale, né perfetta, io sono vera. 

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38 pensieri su “ComeDiari #4 Prendendo Appunti

  1. esisti …esisti! per fortuna non per lui, non per quel genere di persona che usa la gente! sii felice di ciò! sii felice d’averlo capito in tempo, c’è gente che ancora non capisce o fa finta e asseconda l’idealismo di questi simpaticoni! un pò per convenienza, un pò per paura di affrontare il discorso e un pò per paura di perdere il proprio uomo, senza però rendersi conto che non è per nulla il loro!!!! no..no… non preoccuparti! non tutti i mali vanno per nuocere! un caro saluto!

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    • Grazie per il tuo commento 🙂
      Ciò che appunto fa più paura è proprio l’idea di perderlo, nel senso di non poterci condividere più nulla, mentre il resto è continua indecisione e inizi a chiederti se dovresti invece capire che devi allontanarti e non aspettare che si decida. E’ vero che non è detto ci sia della cattiveria in questo, ma è vero anche che non ha poi tutta questa voglia di averti vicina se si comporta così…

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    • Ciao!
      Io di fiducia ne metto sempre anche troppa, post del genere mi aiutano a metterci una benda quando viene maltrattata. Ti assicuro che nemmeno questa volta ne esco disillusa, anzi per contro io credo che non bisogna smettere di credere nelle persone, anche se capita che qualcuno ci pianti così 🙂

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  2. Personalmente è un aggettivo che non ho mai usato e che se devo essere onesto non mi piace… non mi piace perchè non lo trovo “quello giusto” per definire una persona ancor meno in un rapporto di coppia… e sottolineo di coppia appunto….

    forse sono prevenuto o forse ignorante (nel senso reale del termine) ma quel tipo di definizione mi porta ad un immagine dove non c’è equilibrio…

    c’è una persona che giudica un altra, come se fosse su un trono… e arriva a definirla “ideale” per se stessa.

    Ma cosa vuol dire ideale?? che vai bene per lui? cioè che hai quelle caratteristiche che lui cerca… ma cerca per cosa?? per mantenere questo suo trono, questa sua posizione di re? o regina che sia, sia chiaro…

    non lo so ma la vedo come una sorta di…. ok tu ti adatti bene a me…

    io credo che specie quando la coppia non è consolidata, perchè è in quel momento che spariamo le nostre armi, quel tipo di aggettivi.. sia più opportuno pensare ad un noi che ad un io.. io definisco te… siamo entrambi ideali (fatti l’uno per l’altro) o siamo una coppia ideale già assume altri confini.. di equilibrio, parità, costruzione, unione chiamateli come volete.. però mi suona diverso… mi suona coppia…

    a me a pensarci non farebbe piacere sentirmi attribuire un aggettivo così… anche con i migliori propositi… perchè non escudo di certo che li possa celare… non so ma l’immagine che costruisce la mia mente mi suona sgradevole..

    però ripeto magari sono io strano o appunto ignorante ed attribuisco alla frase concetti non appropriati…

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    • Grazie del tuo pensiero Erik, ho capito cosa pensi…
      Il fatto è pure che chi invece usa questo aggettivo lo fa sulla scia di sensazioni ed emozioni e non trovo che sia biasimabile, anzi.. è bellissimo.
      Poi accade che lì inizia e lì finisce tutto.
      E questo è meno bello, perché nel frattempo non ci si è data la possibilità di viversi, al di là della sensazione e dell’emozione iniziali.
      Forse ecco come dici tu il vedersi ideali insieme, così senza neanche dirlo, pensarlo di nascosto addirittura, fa nascere altro..

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  3. Se devo rispondere nella massima sincerità non so se sono troppo d’accordo…

    in questi anni ho sbattuto spesso la testa e i pensieri su questo concetto e al momento penso che in realtà sia un architettura mentale che risulta essere più un autoconvinzione che una reale esigenza. A conti fatti quale certezza può esserci?? o meglio per quanto tempo questa certezza può avere sempre quella reale consistenza?? io penso che tendiamo a togliere tempo al presente e alle sensazioni della vita ricercando punti fermi su elementi in evoluzione e cambiamento.

    La vita si può stravolgere in un giorno, in un ora, in un istante.. può rimanere uguale in eterno così come può stravolgersi completamente in un istante… in realtà quello che ho notato nella mia esperienza di vita fino ad oggi è che cerchiamo certezze che in realtà nessuno può garantirci e per questo motivo io credo che questa ricerca sia “inutile” e sia più una sorta di azione mentale automatica imposta…

    io credo che ci sia bisogno di fidarsi, di crederci, di impegnarsi, di dedicarsi e poi sopratutto di di vivere, di viverla.. non so se sono riuscito a far capire cosa intendo..

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      • No ma aspetta… nessuna vittoria.. quel genere di considerazione secondo me la si può fare solo verso gli 80.. se ci si arriva… :)))

        detto questo io penso sia fondamentale tanto farsi delle domande quanto darsi delle risposte… quello che digerisco meno (ma intendo a livello personale) e ritenere o ricercare quelle risposte pensando possano essere eterne, da qui l’associazione che faccio con certezze e punti fermi… in una vita che scorre nel tempo è secondo me illusorio pensare che qualcosa possa ritenersi immutabile nel tempo, tutto qua…

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      • Ok si, sono d’accordo con te, è che avevi scritto prima che la cosa migliore è non definire… Io credo che delle volte si, è saggio alzar le mani e non farlo, tante altre penso che un punto fermo possa essere utile se non altro per acquietarsi un momento per poi saltare su quello successivo

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  4. mi sono espresso male allora, nel senso che per me “non definire” non vuol dire non rispondere ma non marchiare con il sangue nel cemento le risposte… non pensare appunto che esse siano da considerare definitive, ne nei nostri stessi confronti ne in quelli degli altri verso di noi… nessuno può garantire per la vita, ne la sua ne tanto meno per quella del prossimo… in questo senso avevo interpretato quel “non definire”…

    praticamente quello che tu chiami punto fermo io lo chiamo punto di riferimento.. molto probabilmente intendiamo la stessa cosa con termini diversi… :))

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    • Ciao!
      Si è così, e da lì si può scegliere di calarsi nella realtà, mettersi in gioco oppure restare in quel limbo di indeterminazione… quando si parla di persone questo significa lasciare che se ne vadano via..

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