C. si guardava intorno ansiosa. Bionda, ma era evidente fosse nata castana, indugiava con i suoi occhi scuri sugli abiti favolosi che la circondavano. La sua taglia le avrebbe permesso di provarli tutti certo, ma ormai aveva già scelto ed era lì per l’ultima prova prima di portare quell’abito via con sè per sempre. Già, per sempre sperava sarebbe durata anche la promessa che avrebbe indossato sulle labbra quel giorno raggiungendo l’altare e il suo uomo. Gli occhi si posarono su di lui. Impaziente, a braccia conserte aspettava che la fila si smaltisse il più in fretta possibile. Lo immaginò rilassato, sorridente mentre al fianco del testimone -lo sguardo le si illuminò- avrebbe aspettato che dall’altra parte della navata lei arrivasse a passo lento, con grazia, elegante. La sua attenzione si spostò sulla bambina che ormai aveva preso a saltellare per il negozio, indicando con il dito gli abiti che le piacevano di più, quelli da principessa s’intende. Per caso si fermò davanti ad un abito simile al suo. Unico vezzo, di lì in poi non se ne sarebbe dovuta aspettare altri, forse. C. si rabbuiò scacciando via quel pensiero insistente.
G. sul lavoro aveva sempre l’aria seria, concentrata. Puntava dritta da una signora all’altra, senza indugiare più del dovuto su nessuna. Shampoo, asciugatura, qualche volta una piega più ricercata. Si concedeva qualche chiacchiera con le clienti mentre lavorava. Diete, vestiti, shopping. Una volta per rompere un po’ il ghiaccio mi complimentai con lei per i suoi stivali. Prese a raccontarmi tranquillamente di come era riuscita a permetterseli, di quanto fossero più comodi di quelli comprati a pochi euro dai cinesi e del fatto che per stare molto tempo in piedi le erano davvero necessari. Quando si allontanò dai miei capelli notai il suo passo, un po’ più fiero e deciso. A parte momenti del genere io e lei di solito parlavamo davvero poco. Io stavo sulle mie, lei concentrata non distoglieva gli occhi dal suo lavoro. Gli argomenti con le altre clienti ad un certo punto presero ad aumentare. -E il ristorante? Ma la casa l’avete già arredata? Scommetto che tu si avrai dei capelli favolosi!-. Rispondeva, lavorava, tirava fuori dettagli da lanciare in pasto ai chiacchiericci al momento opportuno. Si accorse che la sua vita intera ormai andava avanti in funzione di quel solo unico giorno. Tutto ruotava intorno a quel momento. Tutto le ruotava davvero intorno mentre ascoltava il prete che spiegava come si sarebbe trasformata la sua vita di lì in poi. Attenta, non distoglieva lo sguardo da lui. Recepiva ogni indicazione, suggerimento: le sarebbero tornati utili. Doveva tener duro ancora per poco, concentrata, impassibile. Gli invitati si erano disposti intorno al portone della chiesa. Una rapida occhiata a tutti loro mentre con la mano saldamente stretta in quella di suo marito -il cuore mancò un battito a quella parola- si dirigeva verso loro. Furono secondi di applausi, flash, chicchi di riso e palloncini che volarono ovunque. La tensione svanì tutta di colpo, abbandonando G. che per un attimo si resse al braccio del suo sposo. Tutte le fatiche e lo stress erano valse per quel solo momento: fissò gli occhi dolcemente sorridenti nei suoi, felice, finalmente.
La commessa-capo del negozio venne di gran carriera verso di me, in una mano un blocchetto, nell’altra una penna, le estremità di un metro da sarta avvolto al collo svolazzavano insieme ai suoi capelli lunghi e ricci. Il portaspilli era ancorato come un prezioso stemma sul bavero della sua giacca. -Sei una sposa tu?- mi disse guardandomi attentamente. Inorridita scossi la testa balbettando qualcosa a proposito del mio esser lì ad accompagnare delle persone. Volevo aggiungere che nemmeno, al momento, era tra le mie priorità definirmi tale, ma mi sarei dilungata inutilmente. -Sicura?- coma avrei potuto non esserlo pensavo, mentre aggiunse -Hai … hai gli occhi da sposa, mi sembrava … Non so-. Rimasi interdetta. Volevo chiederle che occhi hanno le spose, così, per sapere perché aveva preso proprio me per una di loro. Erano tristi o delusi, in attesa o impazienti, rassegnati o decisi? Poi frettolosamente mi superò, spostando l’attenzione verso le altre clienti in attesa del loro turno.
illustrazione di etsy.com
Molto bello questo racconto, complimenti.
Gli “occhi da sposa” voglio credere siano occhi sereni se non proprio felici.
Buona domenica pomeriggio 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie Affy 🙂 Non scrivo quasi mai racconti e per questo sono ancora più felice ti sia piaciuto…
L’ideale in effetti è proprio come dici tu 🙂 Buon pomeriggio anche a te!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Questo è un mio invito ai blogger migliori per entrare a far parte nel mio film! Se vuoi Partecipa e condividi la notizia ai tuoi lettori. http://francescofiumarella.com/2015/05/27/join-the-project-bloggers-in-the-world-project-a-film-by-francesco-fiumarella/
"Mi piace"Piace a 1 persona
Vengo a leggere (:
"Mi piace"Piace a 1 persona
Una narrazione sviluppata in modo raffinato, raccontando personaggi che potrebbero identificarsi tra loro, come una meta da raggiungere, ma anche un desiderio da esaudire. Davvero bello e brava Bianca, se non ricordo male in altre occasioni (rare)hai postato racconti validi.☺
"Mi piace"Piace a 1 persona
Si Tony, molto molto rare perché in effetti non credo di saper scrivere racconti..xD Il fatto è che avevo queste cose sentite e vissute per la testa e quand’è così cerco il modo per esprimerle ed esprimere quello che provo a riguardo più adatto diciamo e così è nato questo post 🙂
Grazie mille davvero
"Mi piace"Piace a 1 persona
Che bel racconto, bravissima, un abbraccio cara, buon inizio settimana, ❤
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie Laura _
Felice ti sia piaciuto, buon lunedì a te :*
"Mi piace""Mi piace"
❤
"Mi piace"Piace a 1 persona
Insolito infatti leggere un tuo racconto, molto delicato, bello…
detto questo io non credo molto al concetto di matrimonio, pur essendo sposato (ma questa è una “lunga storia” e questo non è il momento) una cosa però mi sento in dovere e anche in bisogno di dire….
“gli occhi da sposa” esistono, e sono assolutamente magnifici da vedere…
ovviamente se tutto ciò che circonda l’evento è vissuto in un modo vicino al naturale e spontaneo, gli occhi da sposa di una donna esistono veramente… 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie Erik 🙂
In effetti sono andata via da là continuando a chiedermi cosa intendesse quella tipa e in mente mi sono venute le due”immagini” che ho raccontato prima…
E anche per questo ho deciso di mettere per iscritto quella sensazione, per capire appunto anche altri cosa ne pensavano. Immagino che sia come dici tu in effetti.. poi ecco di casi ne esistono tanti.
Poi mi racconti anche la lunga storia (:
"Mi piace"Piace a 1 persona
🙂 beh, per me quell’immagine è un pò come “l’uomo che guardava le nuvole” di Ramazzotti…
per la lunga storia.. ci sto… quando arriverà l’occasione.. 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Certo 🙂
La canzone non la so..
"Mi piace""Mi piace"
beh, se ti capita leggi il testo, ciò che conta è scritto li… 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Lo farò 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Hei ciao,ti ho nominata in un BookTag se ti fa piacere lo trovi nel mio blog! 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie mille! Verrò a vedere presto 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Figuratiiii
"Mi piace""Mi piace"
Buonasera, posso? Complimenti per il suo stile, fluido ed elegante. È stato piacevole ed interessante.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie mille!
"Mi piace""Mi piace"