‘Ho Pensato A Tutto In Un Momento, Ho Capito Come Cambia Il Vento’

Credo che ricorderò quest’estate per essermene goduta i temporali.

No, non è per giustificarmi per non aver rimediato in alcun modo al mio colorito pallido, ma sul serio alcune delle giornate di agosto che ho adorato di più sono state quelle di pioggia. Del caldo ne avevo avuto già abbastanza alla fine di luglio, mentre sui libri arrivavo al giro di boa di quest’altro percorso universitario, con temperature per le quali ‘studiare’ dovrebbe esser dichiarato proprio illegale. Così qualche pomeriggio fa, sotto lo sguardo allarmato della vicina di casa tutta presa a chiudere persiane e a raccogliere oggetti che potenzialmente potevano volar via, son rimasta sul balcone a sentire quel vento d’estate urlare contro il sole costringendolo alla resa dietro nuvole pesanti e nervose e osservavo il cielo, confuso dalla battaglia che si stava svolgendo, e si, inerme, perché in fondo non poteva assolutamente farci niente. Lasciare che le emozioni se la giochino da sole mentre tu stai lì ad osservare senza fiatare, fa si che poi si determini uno stato d’animo che sarà di tempesta o di sole, a seconda del vincitore. Rientrai quando ormai la pioggia si era fatta davvero troppo insistente e la vicina era già dentro da un bel po’.

Lo stato d’animo puoi influenzarlo ma il più delle volte ti sfugge di mano e dentro ti ritrovi un’ingovernabile bufera che rimette in discussione tutto, presente e passato. Guardo le foto di chi mi diceva -Aspetti che l’uomo della tua vita venga sotto casa con un mazzo di rose in mano sbucando così dal nulla?-, con addosso davvero soltanto l’estate, con buona pace delle intenzioni poetiche di Jovanotti e ricordo che l’idea di aspettare invece che l’uomo delle rose (no, non il pakistano) si trovasse a passare fuori ai bar dove andavamo di solito non mi entusiasmava tanto di più. Che poi non importa il come e il quando, sono solo stufa di stare a preoccuparmi di chi ha deciso invece di andarsene. E tu vai via, e magari pure per sempre, magari finisce tutto così e se ne vanno al diavolo tutte le belle storie sull’affinità e sui legami speciali e … basta, basta lo sai che è solo una tempesta e passerà, come tutte le altre, è uno stato d’animo e cambia, come cambia il vento. 

Ricorderò quest’estate anche per aver trascorso più tempo con i miei amici, tra qualche settimana abiterò ad una trentina di chilometri da qui che non sono tanti ma richiederanno un po’ d’organizzazione in più per vedersi. Credo che mi dispiaccia andar via per loro e per i ricordi, giacché ho vissuto sempre qui, per il resto non vedo l’ora di lasciare un posto che non ha più granché da offrire mentre mi attende una città vera anche se nemmeno è detto resterò a lungo pure lì. Ho condiviso spazi e risate con chi c’è davvero e ho imparato, o forse solo riscoperto, che qualche volta si può fare il tifo per il sole e quello si entusiasma e caccia via tutte le nubi dal cuore. Non è detto che farai splendere ogni giorno il sole ma si può andar molto vicini allo star bene, che poi altro non è che la voglia di sognare, innamorarsi e mettersi in gioco di nuovo. Forse per il momento solo di sognare. Che se non avrò più un altro amore come il nostro, io preferisco amarti ancora, di nascosto. 

 

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Foto personale, 1 agosto 2015

In corsivo ci sono alcune delle mie canzoni preferite di quel signore lì. E’ stato bellissimo esserci ed ascoltarlo dal vivo (per la seconda volta) nonostante il caldo e la fatica di un pomeriggio intero ad aspettare l’inizio del concerto.

45 pensieri su “‘Ho Pensato A Tutto In Un Momento, Ho Capito Come Cambia Il Vento’

  1. Parto dal titolo, anche a me piacciono le canzoni di Max Gazzè, e Vento d’estate, è stata una delle più belle canzoni di un’estate di non ricordo quanti anni fa, insieme a Niccolò Fabi. E si porta dietro bei ricordi. Il temporale che hai voluto affrontare, per buona pace della vicina 😁, è la tua decisione interiore di superare ogni ostacolo emotivo. Stai per allontanarti poi dalla tua vecchia vita e questo apre le porte comunque a un futuro diverso. Insomma ne hai di novità intorno a te e saprai muovere le tue pedine come meglio credi. 😉😊

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  2. Cosa dire?…
    Che, nonostante abbia da poco passato questa fase, a volte mi sento ancora così…. intendo sull’osservare la tempesta e sul controllare i sentimenti o lasciarsi domare da essi.
    I consigli, suppongo, sarebbero vani… Ma spero che, con quello che hai imparato a conoscere di me, tu possa trovare anche lì una risposta.
    Proprio oggi riflettevo (tra me e poi con un’amica) su ciò che è stato e sul fatto che la vita sia una versione alterata del “Vissero tutti felici e contenti”:
    non è una favola e certo non esiste un principe azzurro… almeno non come lo abbiamo sognato tutte da piccole o come ci viene presentato da Walt Disney.
    Ma so che se hai la forza e la volontà di crederci e di portarli avanti, i sogni si realizzano… anche se in una maniera diversa, da come l’avevi immaginato tu.
    Ps: questo è un insegnamento tratto da più di sei anni di lotta con me stessa… quindi spero che funzioni anche per te. E poi… un po’ di prosa mescolata alla poesia, ogni tanto, ci vuole 😉

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    • Eheh ma sai che spesso ci ripenso alle tue parole, al tuo percorso per raggiungere il tuo equilibrio e so che devo fare ancora un po’ di strada anch’io, mi mancano ancora dei passi per giungere al mio punto fermo e come sai ci sono state più cose che mi hanno destabilizzata negli ultimi periodi che in tutta la mia vita xD I prossimi cambiamenti li vedo come un’opportunità, anche se al momento non posso che aspettarli…
      Io credo che non siamo nulla senza immaginazione e senza sogno. Poi ecco magari si avverano o in modo diverso da come ti aspetti, intanto però lì ci sei arrivata con il sorriso e con leggerezza, con la forza di poter affrontare qualsiasi cosa ed uno spirito sereno e consapevole. E’ questo che vorrei…
      Dici poesia… un annetto e mezzo fa credevo di più nelle poesie. Ne ho alcune salvate qui tra le bozze. Sognavo attraverso alcune di esse, oggi, adesso che mi ci fai pensare le ho un po’ perse di vista.
      Quasi quasi vado a ripescarle… 🙂

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      • Beh, per arrivare all’equilibrio mi sa che ci vogliono sia sorrisi che pianti. Purtroppo è così… ma guardandomi indietro, so che non cambierei nulla di ciò che è stato, anche se ho fatto molti errori e ho sofferto parecchio.
        Sì, ripescale: fai bene 🙂

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  3. Una cosa bella dell’essersi trasferiti altrove è proprio l’accorgersi di cosa c’è nel posto che si è lasciato. E’ come un panorama: per quanto bello sia, se ce l’hai sempre davanti puoi finire per non apprezzarlo più come merita.
    Il trucco sta nell’apprezzare il bello, piuttosto che nell’accentrare le proprie attenzioni sul brutto. Allora riesci ad apprezzare sia il nuovo posto nel quale vivi, sia quello vecchio quando ti capita di ritornarci.

    http://www.wolfghost.com

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