Sicuramente esistono tanti altri modi di vivere. Spesso mi perdo ad osservarli nei gesti, nelle parole e nelle decisioni degli altri. Mi chiedo cos’è che li anima, cosa li spinge verso l’attimo successivo, cosa li fa sentire vivi.
Cosa li ispira.
In questo periodo mi sento come se volassi a vista, i comandi automatici dell’aereo sono tutti scassati e mi tocca regolare i parametri a mano, il che sarebbe pure divertente se non fosse per il fatto che avrei bisogno di concentrarmi su altro e posso solo immaginare come si possa star bene a qualche centinaia di metri più su, potendo osservare il mondo dall’alto, ma per davvero, con il cuore che sussulta ad ogni vuoto d’aria, come se fosse innamorato. Diciamo che non è tanto male in fondo, rispetto all’evenienza di dover affrontare un’altra avaria, però manca qualcosa.
L’ispirazione, appunto.
Uno spunto, un’idea folle, un amore, una scia di polvere luminosa che ti passa accanto chiedendoti di saltare a bordo senza pensarci troppo e senza osservarla con troppa attenzione perché finirebbe per spegnersi e depositarsi al suolo come tanta altra comunissima polvere. Mi son guardata indietro e mi sono resa conto che ho sempre viaggiato in avanti nel tempo così. Credo di non saperlo fare diversamente. Cerco un guizzo, un’idea sfuggita ad un incubo, una nuvola che attutisce i passi.
No, non la si può cercare, non consciamente. L’ispirazione capita. Si mette di traverso sulla tua strada all’improvviso e hai solo pochi istanti per decidere se seguirla o no e il punto non è tanto il come e il quando questo accade, ma è proprio la mancanza di voglia e di spirito da parte delle persone di prendere quello spunto e farlo proprio, metterlo negli ingranaggi della propria giornata e farlo funzionare. All’ispirazione non è che si può dire aspetta che c’ho da fare, magari più tardi. Quella s’offende. Se ne va. Torna a vagabondare tra i cuori persi, alla ricerca di quello giusto che possa accoglierla. Alla lunga finisce per sbiadirsi, come una passione pallida per l’insoddisfazione.
Così da un lato c’erano persone troppo impegnate a vivere, dall’altro osservavo quei fantasmi di creatività stanchi e davvero non sono riuscita a capire. Si fa più caso alle ispirazioni?
Io per il momento mi tengo stretta l’ultima che ho trovato, sperando che non si esaurisca troppo in fretta.
“mi tocca regolare i parametri a mano, il che sarebbe pure divertente se non fosse per il fatto che avrei bisogno di concentrarmi su altro”
cosa potrà mai esiste di più importante di regolare i propri parametri a mano???
su quello che ti manca ora sai cosa penso?? che il fatto che ti manchi, che tu sia conscia che ti manca significa anche che sei pronta per riceverla… è solo questione di tempo, e forse, più di essa di come lo definisci tu questo tempo… 🙂
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Per automatico non si intende che non sia io ad impostarli e diciamo che ti da’ la comodità e la tranquillità di non star sempre lì in continuazione a regolare e correggere la rotta, imposti l’altezza e la velocità, la destinazione e poi vai, senza pensarci troppo su.
So cosa mi manca, o almeno credo di saperlo.. Ed è vero, è solo una questione di tempo, che tuttavia non voglio vivere male ecco…
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Ci mancherebbe.. e io ti auguro con tutto l’affetto che c’e di vivere alla grandissima piu attimi possibili
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Grazie
Lo stesso per te
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mercì… 🙂
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Guarda, per anni ho lottato col problema.
L’ispirazione e te siete come carcerato e secondino. Interessi in conflitto, uno/a tende ad andarsene l’altro vorrebbe bloccarlo/a.
Un sacco di volte mi è capitato di avere un’ispirazione o un’idea semplicemente interessante (per una relazione di lavoro, per una trattativa di vendita, per un racconto sul blog o meno…) mentre ero sull’autobus, sotto la doccia o fuori a cena. Per un po’ mi dicevo: questo spunto devo ricordarlo, questo spunto devo ricordarlo … per un po’ ce la facevo poi improvvisamente…svanito ! Furia cieca.
Oggi, OVUNQUE mi accada, dico a tutti: scusate un attimo. Blocco tutto, tiro fuori un bloc notes e scrivo una serie di parole, a volte espressioni o intere frasi che poi dopo (ore, giorni, mesi) mi riprecipiteranno in quel momento di ispirazione, anche sotto il profilo psico. Funziona, sul serio.
All’inizio è un casino perché la percentuale è bassa e ti viene da chiederti: tutti sti appunti per cosa? Poi affini la tecnica, io adesso in questa maniera riesco a “riprenderne” almeno la metà. E’ come quando surgeli un cibo e poi lo scongeli quando ti fa comodo.
Boh, tutta sta pappardella che poi non so nemmeno se è pertinente al tuo post.
Comunque è bello qua, l’unica cosa che non reggo proprio è Avril Lavigne.
saluti
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Si che è pertinente e anzi, io solo da poco ho iniziato ad appuntare qualcosa delle idee, delle immagini e dei suoni che in qualche modo mi colpiscono e vorrei tenere, conservare, approfondire… Alle volte mi capita di rileggerli dopo un po’ di tempo e sembrano non avere più senso, come se appuntare l’ispirazione non riuscisse davvero a “congelarla” ma solo a tenerne un ricordo. Come se quell’appunto poi avesse bisogno di essere sviluppato e ampliato in poco tempo, prima che scada. Da un lato questo, dall’altro penso pure che se un’idea non funziona a distanza di tempo allora non vale poi tantissimo… Non so, dipende.
Povera Avril! Che t’ha fatto? 😀
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Ciao.
In passato ho avuto problemi di vario tipo (attacchi di panico, stati d’ansia…). Mi sono accorto che essi capitavano nei momenti in cui io mi trovavo a corto di motivazioni, con la mente chiusa in se stessa e una distorta percezione del mondo attorno a me.
Non è una situazione ‘razionale’, altrimenti usando la ragione avrei certamente evitato di cadere in questi stati di buio mentale, ma è comunque sintomatico che le motivazioni, le ispirazioni (come dici tu) sono certamente un volano che aiuta tutti noi a vivere meglio.
Navigare a vista mi rende nervoso ed insicuro.
K.
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Qualche volta quei problemi capitano anche a me. Mi rendo anche conto che razionalmente sono momenti superabili ma la mente si blocca, si chiude, per difendersi.
Sai che non avevo collegato il discorso sulle ispirazioni a questo… è uno spunto anche questo, grazie 🙂
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Sì… afferra finché puoi, quando puoi…
Chissà perché ci troviamo sempre in simbiosi XD
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Dilemmi da sognatore 😀
In fondo è di questo che si tratta, ai sognatori la realtà non basta, è troppo grigia e vuota alle volte e qualcuno pensa erroneamente che si tratti di stare invece con la testa tra le nuvole, io invece lo chiamo vivere davvero…
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Eh, dipende… molto spesso il sogno fa male. Anche se sono d’accordo con te, sul vivere davvero, spesso questo vivere cozza alla grande con quello che “si vorrebbe che fosse vissuto”, alias la realtà 😀
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Anche la realtà fa male e spesso non è davvero tua, i sogni lo sono almeno…
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Secondo me siamo così impegnati verso il nostro egoistico benessere che delle ispirazioni che la vita ci offre neanche c’è ne accorgiamo. Non saprei cosa vuoi dire per ispirazione, ma per me rimane la spinta di andar avanti e di vivere. Certe volte ci sta, altre volte mi sento priva di sentimenti, però cercò sempre di trovare una ragione in più per vivere. Almeno ci provò!
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Per ispirazione io intendo quel qualcosa che appunto ti da’ una spinta in più, che ti colora la giornata, che ti mette un sorriso sulla faccia e la voglia di fare nella testa. Invece spesso ci si trascina durante la giornata con musi lunghi e grigi, l’apatia e l’insoddisfazione regnano…
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