Della Mancanza (Di Aspettativa)

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Se l’avere delle aspettative sia da considerarsi giusto oppure sbagliato penso nessuno l’abbia mai capito davvero.

O meglio, ogni volta si cambia idea a riguardo, così, a seconda di come è andata l’ultima volta che si è provato a darci un taglio con una situazione con un avrei dovuto saperlo da oggi in poi non mi aspetto più nulla. 

Sinceramente non ci avevo mai dato troppo peso finché mi sono accorta che delle persone avevano delle aspettative su di me e per giunta le avevo pure mancate. Così, senza accorgermene. Perché poi la vita su questo non ti aiuta affatto, non ti segnala il pericolo, non ti avvisa ogni cinquanta metri che stai per scontrarti contro quella cosa che non hai fatto o non hai detto e tu viaggi tranquilla alla velocità che desideri cantando a squarciagola le canzoni passate in radio senza percepire minacciosi sguardi altrui o presenze ingombranti su quella che era la tua innocente e già ingarbugliata tabella di marcia. Agli scontri di solito poi si susseguono litigi, arrabbiature, musi lunghi e delusioni varie. La delusione in particolare non ho mai saputo gestirla bene. Inscatolando un po’ di cose per il trasloco ho ritrovato un vecchio diario in cui c’era uno di quei test sulla personalità e tra le cose che mi facevano paura avevo scritto deludere le persone che amo. Poi nel tempo ho capito che questo magari accade e non sempre ci si può far qualcosa, non sempre dipende da una persona soltanto, per quanto si possa far attenzione, districarsi nella trappola di corde delle sensibilità degli altri non è semplice e prima o poi si finisce per pestarne almeno una.

Comunque l’idea mi faceva arrabbiare. Come si può essere a conoscenza delle aspettative di tutti? E chi dice che la loro idea di me corrisponda davvero a quella che ne ho io?

Poi mi son chiesta se anche io ne ho. Beh, si. Mi sono accorta del fatto che la maggior parte di loro sono implicite, nel senso che uno non sta lì a pensarci giorno e notte, ma esistono e vivono di vita propria. Alcune nascono automaticamente, come gli effetti dalle cause, vengono prodotte dalla mente che per sua natura non ci sa stare nel presente e sbircia in quel che sarà, o quel che potrebbe essere.  Se è giusto o sbagliato non lo so, ma la cosa che più mi innervosisce è un’altra.

Si perché prima o poi la fatidica frase la pronunciamo un po’ tutti. Per non essere deluso non voglio aspettarmi più niente da nessuno. 

Amen.

E poi?

Fermo restando che eliminare anche la più nascosta microscopica aspettativa è praticamente impossibile, mi sono chiesta cosa accade a quel punto. In fondo è come dire che si è pronti ad accettare l’altro per quel che è. Spogliato dei preconcetti -non per forza negativi- può diventare davvero più semplice costruire un rapporto sincero e onesto con lui. La mancanza di aspettative significa più libertà di esprimersi ed essere se stessi.

Da un lato.

Dall’altro è anche vero che quella persona all’improvviso la sentiamo anche più lontana, giacché le si è detto tra le righe fai un po’ come cavolo ti pare, a me non importa più. Allora l’aspettativa all’improvviso sembra racchiudere tutto il nostro interesse per quella persona, la voglia di averla vicina e continuare a camminarci insieme. Senza di essa è come se il cuore si chiudesse, muore la fiducia e la speranza.

Più ci penso e più mi sembra complesso. Forse anche in questo caso la verità è nel mezzo, o almeno immagino che sia così.

Si, insomma, me lo aspetto.

Ops.