Sappiamo Fare Cose Belle

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Mi è venuta in mente così, all’improvviso, mentre come al solito mi ero persa a guardare l’albero di Natale acceso. E’ un’affermazione banale e allo stesso tempo ha l’aria di un qualcosa che ha appena affrontato un viaggio pericolosissimo attraverso sentieri bui costellati di paure feroci e assassine e burroni di tristezza senza fondo. L’ho ripetuta in mente più volte tanto per immaginare come suona perché pronunciarla sembra ridicolo. E’ banale ma forte abbastanza da accendere luci negli occhi e speranze nelle mani. Sappiamo fare cose belle. 

E se non fosse poi così scontata come frase? ‘Sappiamo fare’ nel senso che siamo in grado, è nelle nostre capacità, forse non ce l’ha insegnato nessuno ed è un sapere che fa parte di noi da sempre. ‘Cose belle’, nel senso che hanno una bellezza intrinseca, si connettono a quell’armonia che sembra tessuta nell’aria sostenendone l’essenza. Messa così sembra si stia parlando di chissà cosa. Boom. Messa così è complicata la questione, non è scontata, non è banale, non è spontanea ma l’hai sentito il tg, di che diamine stai parlando? Quali cose belle? E si avevo io la precedenza e quel bastardo s’è menato nell’incrocio lo stesso porca miseria, e per fortuna queste dannate feste sono quasi finite. 

Allora mi sono chiesta com’è che il mio anno è iniziato con un pensiero del genere. Mi sono detta che, a parte gli obiettivi raggiunti e le cose realizzate e imparate in quello passato, troppe volte in realtà mi sono persa in paure ovviamente infondate e in pensieri triti e ritriti che mi hanno fatto perdere un sacco di tempo e salute. La paura nasce dalla non conoscenza e io in effetti non so chi sarò, con chi sarò, se mi innamorerò ancora e così via. Per questo, forse, ho sentito il bisogno di ripartire da un pensiero semplice, da un punto fermo, una cosa banale ma certa. Ho ripensato alle più piccole e minuscole cose belle che sono in grado di fare. Perché alle piccole e non alle grandi penserete. Le grandi sappiamo ricordarle, ci sono costate fatica e impegno, sono le nostre pietre miliari, i traguardi. Le piccole, invece, a stento le riconosciamo. Finiscono incastrate e schiacciate tra i grandi problemi di ogni giorno e le ritroviamo tutte sformate a sera e le buttiamo via per non ritrovarcele in continuazione tra i piedi. Sappiamo ad esempio sistemare dei fiori in un vaso, riparare una decorazione natalizia, dare una giusta indicazione, sappiamo sorridere e abbracciare, sappiamo mostrare affetto a chi ci ferirà di nuovo giurando però che non accadrà mai più. Sappiamo fare una faccia buffa, far sorridere un bambino, meravigliarci per una novità, immaginare di essere al posto di quell’attrice che ha appena ricevuto un bacio appassionato. Sappiamo sperare e credere, sappiamo ricordare una figuraccia ridendo e tenendoci una mano sugli occhi. Sappiamo accendere una candela, scaldarci con una tisana, perderci a fissare un panorama. Sappiamo riconoscere di aver fatto un buon lavoro. Sappiamo fare cose belle. 

Potrei elencare migliaia di esempi e non indovinare mai quali cose per voi sono belle. Però ve le auguro comunque, di cuore.

58 pensieri su “Sappiamo Fare Cose Belle

    • Applaudire è una cosa bella e penso che si, tutti sappiamo fare cose belle. Potenzialmente. Anche una soltanto al giorno, anche insignificante, che nessuno ricorderà e che tu stesso stenti a riconoscere. Quel che intendevo nel post è che spesso non sono frutto di un’intenzione e ci sembrano tali solo dopo. Non ti cambiano la giornata o il tuo modo di essere e nemmeno ti distraggono più di tanto dalle questioni più grosse. Però sembra che siano un buon motivo per pensare che il mondo non fa troppo schifo.
      Buon anno a te 🙂

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      • Qualcosa di cui stupirsi un po’, come se, pur avendola fatta tu, ti fosse stata data, qualcosa per cui essere grati di averla fatta (spero che si capisca cosa intendo)? Questo intendevi? Allora credo di sì, che tu abbia ragione. E di sicuro (l’Uomo) il mondo non fa troppo schifo.
        Buon anno anche a te 🙂

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  1. er questo, forse, ho sentito il bisogno di ripartire da un pensiero semplice, da un punto fermo, una cosa banale ma certa. Ho ripensato alle più piccole e minuscole cose belle che sono in grado di fare. Perché alle piccole e non alle grandi penserete. Le grandi sappiamo ricordarle, ci sono costate fatica e impegno, sono le nostre pietre miliari, i traguardi. Le piccole, invece, a stento le riconosciamo. Da tatuarselo… =)

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  2. potenzialmente tutti potremmo produrci in cose belle, il problema è che non a tutti interessa farlo, a volte neanche conviene, questo nel sociale, se poi entriamo in ambiti privati, personali, il concetto di fare cose belle diventa relativo, per non dire aulico.
    Comunque ti auguro di cuore di riuscire nei tuoi propositi

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    • Guarda TADS specie ultimamente (forse troppo tardi) sto imparando che dietro ogni gesto parola e pensiero umano c’è dell’egoismo. Anche se fai una cosa bella per qualcun altro in realtà stai prima colmando un bisogno personale di trarre soddisfazione in quel sorriso. Sembra cinico e brutto ma non vedo altra spiegazione… Che poi tanto brutto non è, se io sono egoista e faccio una cosa per me stessa che mi fa star bene e sorrido, qualcuno vede che sorrido e a sua volta si adopera per se stesso, si crea un’atmosfera di ottimismo automaticamente, senza averlo fatto apposta. Se invece cerchi di portare positività in un ambiente risolvendo i problemi a tutti saranno solo ancora più insoddisfatti loro e tu stressato. E me ne sono accorta perché l’egoismo delle persone che mi stavano intorno mi si ritorceva puntualmente contro. L’interesse nel fare cose belle è sempre prima di tutto personale. Nel post mi sono messa a riflettere sul fatto che ci sono cose che viste a posteriori sembrano belle per cui la bellezza è un qualcosa che possiamo produrre pur senza rendercene conto, una capacità.
      Grazie davvero 🙂

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      • l’egoismo è una colonna che sorregge l’istinto di sopravvivenza, chi vive per gli altri non ama se stesso.

        ti riporto una mia riflessione che scrivo sempre parlando di questo:

        “bisogna dare agli altri ciò che avanza dopo aver dato a se stessi, chi dà a se stesso ciò che avanza dopo aver dato agli altri si vota al martirio esistenziale”

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  3. Ho sofferto in passato di deoressione, e la dottoressa che mi aveva in cura spesso, per darmi animo e voglia di fare, faceva leva sul fatto che io fossi una persona utile per tanti motivi, che fossi un punto di riferimento per molte persone, e per il fatto che io ero capace di fare moltissime cose, attività.
    Cose belle, insomma.
    Ciao e buon 2016

    K!

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    • 🙂
      Sai ripensando a quello che ho scritto a giorni di distanza con l’ispirazione ormai esaurita e la vena di entusiasmo pure mi sono resa conto che aver messo un punto sul fatto che siamo capaci di produrre bellezza nonostante i momenti peggiori, il senso di vuoto che ti aspetta dietro l’angolo per coglierti in fallo è stata una cosa salvifica, almeno per me, so per certo che il mondo non è tutto lì, non verrà mai risucchiato completamente nel buio finché crederemo in queste nostre capacità…
      Grazie K, buon anno a te!

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  4. di getto dopo aver letto il post, pensando all’essere umano in generale e non a me stesso, la prima cosa davvero bella che tutti sappiamo fare e che mi è venuta in mente è una cosa meravigliosa e se vogliamo anche facile da fare, che forse spesso non usiamo altrettanto bene, spesso la facciamo sbadatamente, in maniera metodica, copiano, perchè ci viene spontaneo… ma è semplice e meravigliosa è una cosa che se provo ad immaginarla (e non so se si possa fare, se si possa darle una forma) mi emoziono… ho letto, ho pensato a questa cosa, ho sentito calore, emozione… subito, in un istante.. questa cosa bella che sappiamo fare è:

    PENSARE

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  5. Pingback: Senza Folletti, Senza Pensiero Nuovo. Però, Auguri! | My BeSt DaMn ThInGs

  6. sono un appassionato di piccole cose e condivido nel profondo lo spirito di questo brano, la cura con cui è stato steso, l’emozione che trabocca e che trattieni come la schiuma esuberante di una birra che con un dito riporti ai bordi del boccale.
    solo su una cosa non concordo: “‘Cose belle’, nel senso che hanno una bellezza intrinseca” dici a un certo punto, ma secondo il mio sentire è il contrario, siamo noi, tu in questo caso, che accendiamo di bellezza cose che senza il nostro intervento (e per intervento intendo anche solo uno uno sguardo comprensivo, consapevole, caldo, su un dettaglio) rimarrebbero trascurabili e trascurate.
    “sappiamo fare cose belle” è un’affermazione toccante, per nulla presuntuosa, semmai sommessa come un passaparola bisbigliato tra complici che sanno fare il mondo un poco migliore non con gesti eroici ma con sguardi, gesti, parole che hanno il sapore della genuinità.
    nel mio piccolo, anche il mio arrivare qui con un anno di ritardo, a dirti un “brava” che è nascosto sotto un cumulo di commenti e che forse ti sfuggirà, lo considero una piccola bellezza. 🙂
    ml

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    • No, non mi sfugge affatto, anzi… Commenti così sono speciali e ti ringrazio davvero tanto… 🙂
      Riguardo la bellezza intrinseca.. E’ vero, la realtà è la nostra rappresentazione delle cose. Credo intendessi che potenzialmente la bellezza c’è in qualsiasi cosa, come se al loro interno avessero una sorta di codice impresso che può essere decifrato soltanto da chi davvero vuole farlo. Così come c’è anche una “bruttezza” impressa e che possiamo scegliere di vedere o no…

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  7. sì, le cose hanno una bellezza potenziale che però è destinata a restare nell’ombra se nessuno è capace di coglierla. Quanto alla “bruttezza” c’è chi è talmente abituato a starci in mezzo che non è più in grado di distinguerla e diviene lui stesso “bruttezza”
    ciao 🙂

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