Anime Troppo Gemelle

bolla 131009

Avete presente quella strana sensazione di pace e familiarità quando osservate una persona e vi accorgete che … vi somiglia?

Tanto.

Troppo.

L’ho provata. Sul serio. Una sera, mentre tornavo a casa in metro. Ascoltavo la meravigliosa Bareilles, abbracciando come al solito il mio zaino e fantasticavo sulle note che risuonavano solo nelle mie orecchie, come non facevo da tempo. Sto pian piano facendo pace con la musica, finalmente. Osservavo persone e ombre notturne fuori al finestrino. A metà del viaggio un tipo prende posto di fronte a me. Carino, semplice. Sistema la sua borsa nera, semplice, sulle gambe. Prende delle cuffiette, le porta alle orecchie, come avevo fatto io poco prima. Collega l’estremità del filo al cellulare. Il mio stesso cellulare. Prende dei fogli dalla borsa, legge, scuote la testa, annuisce. Li posa e inizia a guardarsi intorno, come stavo facendo io. Intreccia le dita. Di riflesso guardo le mie dita, le tenevo già intrecciate da un po’. Io di qua, lui di là. Immersi in due mondi diversi, isolati e adiacenti.

Ho letto uno di quegli articoli che vanno tanto di moda sul web perché riportano le informazioni in elenchi numerati, per attirare l’attenzione ed essere di facile lettura, e tu apri quando non hai voglia di far niente e le 5 proprietà benefiche del rosmarino di cui nessuno ti aveva mai parlato sembrano più interessanti di qualsiasi altra cosa al mondo in quel momento. Questo qui parlava dell’anima gemella e dei 10 infallibili modi per riconoscerne una. Tra queste c’era “l’impressione di conoscervi da sempre”. Ci sta, effettivamente ed è importante, nonostante abbia più volte dovuto capire che si tratta di una condizione necessaria ma non sufficiente, anzi, rende solo più difficile e doloroso dimenticare qualcuno quando ormai è tutto finito, proprio perché quell’impressione nasce dal profondo e vuol dire che quella persona era già lì da tempo e l’incontro l’ha solo materializzata lì davanti a te.

Cosa accade però se si incontra qualcuno che non solo da’ quell’impressione, ma sembra proprio te? Te, al maschile. Un’anima troppo gemella. Cercavo di immaginare a cosa stesse pensando, quale musica costruisse la bolla che lo circondava, mi chiedevo cosa ci fosse scritto di così importante su quei fogli, dove stesse andando. I miei pensieri però morivano non appena toccavano l’invisibile barriera che ci separava, come se fosse una linea di simmetria in corrispondenza della quale le immagini che si trovano ai suoi lati si annullano a vicenda.

Tra quei dieci punti nessuno spiega che per essere anime gemelle bisogna avere qualcosa di profondamente diverso e opposto che fa vibrare le bolle che ci portiamo intorno fino a creare delle crepe attraverso cui scorrere e toccarsi, per indagare e capire cos’ha l’altro che ci attira in maniera così forte, per risolvere il mistero che ci attrae e affascina come mai nient’altro prima. Insomma, ci si interessa a qualcuno quando si intravede in lui un qualcosa, una sfumatura, un lato che ci appartiene e non si conosce ancora e pur di raggiungerlo ci si avventura spesso, necessariamente, anche oltre i propri limiti. E’ un lavoro che fanno le anime -appunto- ancor prima che le bolle vadano in frantumi, le mani si stringano, i pensieri si intreccino in parole di cortesia. Che sia giusto chiamarle gemelle per quel di più che spinge a cercarsi vestito da desiderio, curiosità, tensione che di notte non fa prendere sonno poi non lo so, perché le anime che a primo impatto ci appaiono tali, in realtà, di gemelle hanno soltanto le domande che portano dentro sé.

42 pensieri su “Anime Troppo Gemelle

  1. meraviglia… meraviglioso… spaventoso forse anche, in un certo senso, però spettacolare…
    non mi è mai successo ma leggendo ho provato un pizzico di quelle sensazioni…

    al di la di tutto io credo fortemente che questa situazione non sia capitata a caso…. anche se lui non lo rivedrai magari mai più.. qualcosa questo fatto voleva dirtelo…

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    • Credo di si. Ho cercato di scriverne proprio perché è stato così “strano” e ho provato a trovargli un senso… La mia domanda era, perché nonostante avesse delle caratteristiche che mi piacevano alla fine non mi attirava più di tanto? Perché… era me!

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      • Non lo so, non nel senso che voglio darti contro :))) ma nel senso che è una “conclusione” basata, ovviamente, su concetti sintetizzati… io non ho mai creduto molto al detto “gli opposti si attraggono” così come dubito fortemente della legge per cui “coppie simili siano o non siano garanzia”… se tu fossi narcisa e profondamente innamorata di te stessa (come persona intendo) allora lui ti sarebbe piaciuto, ti avrebbe attratto??? tu dici, invece, che la ragione sia invece perchè ti sei rivista in maniera così importante?!?!? booh, potrebbero esser fondate entrambe le possibilità così come tutte quelle escluse… 😛

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      • Ahah no aspetta Erik, frena 😀
        La mia riflessione è: se incontri una persona che ti somiglia non ti viene in mente il fatto che non puoi essere ‘una risposta’ per lei così come lei non potrebbe esserlo per te, proprio perché avete la stessa domanda dentro, entrambi siete alla ricerca di quello stesso ‘diverso’ che vi fa crescere e migliorare? L’impressione che ne ho avuto è stata questa.
        I concetti sintetizzati hanno sempre un fondo di verità, ma non è esattamente su quelli che mi sono concentrata nel post…

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  2. Ho avuto l’esatta visione del tuo scritto. E in quella la assoluta genuinità dell’interrogativo che ti sei posta. Un’anima gemella? Beh. Il presupposto è già nobile di per se, ammetter che possa mai esisterne una. Personalmente non vorrei mai uno simile a me, gemello. Semmai qualcuno che potesse correggermi, dirmi dove ho sbagliato e non solo che l’ho fatto. Esser simili e buono, ma
    Non so se si possa crescere con lui.
    Un bacio Bloom. Sempre top

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    • Grazie scrittore 😀 Ci ho messo un po’ a scrivere questo post.. Temevo appunto di non rendere bene l’idea, mi fa piacere sentire di esserci riuscita.
      La persona giusta infatti deve spingerci ad essere migliori. Deve avere in sé quel mistero che potremmo anche non risolvere mai in una vita intera trascorsa insieme… Cavoli, sono troppo romantica stasera ahah

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  3. Wow… curioso che tu parli di “anime gemelle”, proprio in questo momento.
    Posso dirti che una sensazione simile a quella tua l’ho provata anche io, ma ecco forse il primo appunto che ti muovo (almeno qui sul blog 😛 ): e riguarda proprio il pezzo finale… e… ho improvvisamente dimenticato cosa volessi dirti 😀 Beh, il concetto ha a che fare, comunque, sul credere che quella sia l’anima gemella, tranne che poi va a farsi tutto a benedire.
    Credo che se dessimo più spazio a queste impressioni reali, invece che all’idea dell’anima gemella… forse quell’anima gemella la troveremmo davvero… Un po’ contorto, ma questo era il succo

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    • Ehm si, un pochino contorto 😀 Tu dici che bisognerebbe non cercare di mettere per forza un’etichetta così, a priori.. giusto?
      Questo è vero.. Solo che certe situazioni sono così lampanti che non puoi fare a meno, per un attimo, di pensarci. Guardi quella persona e pensi ‘e se fosse lei, che mi somiglia tanto?’ Così per gioco, diciamo. Poi partono riflessioni su riflessioni ahah
      E’ curioso si… Sai perché? Nonostante le delusioni e tutto, sono innamorata e rassegnata insieme. Mi ci sento fuori dalla questione e allo stesso tempo pronta a rientrarci… Anima ballerina… 😀

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  4. Scusami Bianca ma io la vedo in un altro modo. Di anime gemelle ormai è pieno, o meglio gruppi di anime gemelle, perché ormai gli abitanti della terra sono tutti isolati nelle loro cuffiette e cellulari e di confrontarsi con quello che gira intorno non ce ne è più ragione. 😉

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    • Oh mamma… scenario apocalittico 😀 Ho notato anch’io che nei luoghi pubblici stiamo tutti con i cellulari in mano per comunicare con qualcuno che è al di fuori. Ogni volta. C’è sempre qualcuno che non è lì e con cui ci sono cose da dirsi. Generalizzando, vedo davvero pochissime persone prendersi la briga di togliersi le cuffiette, in senso figurato, e lanciarsi nel conoscere davvero qualcuno, creare rapporti più profondi. Tanti hanno paura di essere delusi o di essere felici. Non bisogna disperare, per le cose di valore vale la pena anche attendere…

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  5. Non mi è mai capitato così, tipo colpo di fulmine, mi è capitato di comprenderlo solo con il tempo, con il costruire la storia e allora mi sono resa conto che era la mia “anima gemella”, sia per la sensazione di conoscerlo da sempre che per quella diversità che hai descritto tu.

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  6. Anni fa il mio amico Zax incontra in treno una tipa, e solo troppo tardi capisce di essersene innamorato, ma ormai lei è già scesa.
    “E’ la mia anima gemella” dirà poi.
    Come fare a trovarla conoscendone solo il nome? (pirla lui a non averle chiesto altro, tipo il telefono).
    Lo abbiamo aiutato a rintracciarla, purtroppo senza esito.
    Ciao Bloom, di seguito la storia.

    https://nonsonoipocondriaco.wordpress.com/2015/09/10/trovami/

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  7. A me non è mai capitato ma posso capire quella sensazione.
    Mi farebbe un certo effetto incontrare una persona che si muove e fa le cose che faccio io perchè la stessa ritualità nei gesti diventerebbe troppo prevedibile.
    Però … mai dire mai, potrebbe avere risultati positivi il gemellaggio!
    Un abbraccio ♥

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    • Dici? Non saprei… All’inizio ho pensato -wow quante coincidenze, vuoi vedere che…- invece poi ho avuto come la sensazione che due persone simili in realtà sono come due binari che vanno in parallelo ma non possono toccarsi…
      Poi è vero si, mai dire mai 🙂 abbraccio ricambiato!

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  8. Hai scritto: “ci si interessa a qualcuno quando si intravede in lui un qualcosa, una sfumatura, un lato che ci appartiene e non si conosce ancora e pur di raggiungerlo ci si avventura spesso, necessariamente, anche oltre i propri limiti”. Questa è una sacrosanta verità. Ma essere anime gemelle non significa neanche essere troppo simili, è proprio sentire come elettricità che passa in un piccolo filo che unisce… ed è diverso per ognuno. Mi è capitato nella mia vita, di aver sentito quella scossa proprio con una donna. Ci siamo uniti per poco, avevo una sorta di legame telepatico, poichè oltre a capirla dal solo sguardo sentivo dentro di me ogni suo stato d’animo a distanza. Attraverso questo legame sono riuscito a regalarle quello che lei ancora oggi ha definito il bacio più bello della sua vita… la stessa strana vita, che infine ci ha portati lontano: essere anime legate non basta a quanto pare (ad esempio nella mia storia lei ha deciso di proseguire la sua vita con un altro uomo, che ha solo il merito di esser arrivato a cuor leggero dopo che io avessi portato il peso delle sue sofferenze – appunto superando i miei di limiti). Le vere affinità forse sono dettate più dal “volere” che dall’essere.

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    • Affinità è una parola che avevo tralasciato in questo post. Non so forse perché ultimamente ci ho un po’ litigato anch’io e come te avevo iniziato a pensare che infine dipendono dal volere e dalle intenzioni, non dall’essere. Mi sono arrabbiata all’idea che non basta quel legame ad unire due persone, ma servono anche le circostanze e la volontà, altrimenti si può stare certi che non condivideranno mai niente. Però poi a pensarci bene queste cose servono per una relazione, ed è un conto. Esistono affinità poi che vanno oltre e non vivono nella classica forma della coppia, legami che non si spezzano e chiedono solo di essere curati meglio che si può. Quindi alla fine non esistono relazioni senza affinità, ma affinità senza relazioni invece si… Non so bene la tua situazione, ma quel legame non è stato inutile e ti ha dato e ti da ancora qualcosa..
      Grazie del tuo commento 🙂

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