Distanza

distanza

Distanza.

Ultimamente ogni aspetto importante della mia vita, purtroppo, ha a che fare con questa parola. Già di suo sembra avere sempre e comunque un’accezione negativa.

Se una cosa, una persona, un traguardo è distante, lontano, vuol dire che non è qui. Ovvio, sì.

Significa pure però che quella cosa, persona, non la stiamo vivendo. Non è presente nella successione di spazi e di attimi che ci circondano, in alcun modo. Oppure. Non possiamo non ferirci le dita provando ad accarezzare i bordi di un obiettivo che non si incastra ancora perfettamente nei nostri giorni. Robe così.

Nonostante ciò io la distanza non l’ho mai demonizzata. Non mi ha mai spaventata. Forse perché di mio tendo ad uscire dalle definizioni, inventare significati per vedere quanto vanno lontani da soli senza dover correre a sorreggerli e ogni tanto mi guardo intorno attraverso un tulle colorato, di quelli delle bomboniere, per vedere di che colore diventa la realtà. Forse, invece, è perché da piccola ho imparato che non c’era persona amata distante abbastanza da non poter essere raggiunta con un treno o un auto e molti dei miei familiari vivevano dai trenta ai novecento chilometri da me.

Distanza per me non è separazione. Eppure, mi sono dovuta arrendere a quell’evidenza che per tante persone è normalità, per cui non ho avuto scampo. I miei giorni si sono riempiti di quel significato da cui sono fuggita tante volte e s’è preso tutto lo spazio schiacciandomi a terra.

Da lì ho percepito un altro aspetto della questione: la distanza è anche un filtro. Non la si attraversa senza i requisiti necessari. Motivazioni deboli e legami sottili non ce la fanno, soccombono quasi subito. Qualcuno direbbe che è anche una questione di mezzi e di risorse disponibili ed è vero, anche se questo vale solo dal punto di vista fisico. Si può essere vicini anche in altri modi che ognuno può immaginare da sé. Qualcun’altro sosterrebbe che in fondo questa è una cosa positiva: se una persona riesci a sentirla nonostante lo spazio -e magari il tempo- allora un legame c’è davvero.

Messa al tappeto dall’evidenza, dunque, ho pensato di arrendermi. E si. Basta. Tanto è inutile. Le circostanze hanno sempre la meglio. Ci sono rapporti, vite, alberi genealogici interi che si reggono su una o due di loro. Chi sono io mai per rivoltare l’ordine delle cose? Se mi spaventano le circostanze più delle distanze in fondo è un problema soltanto mio. Mi sono piantata lì a terra e ho iniziato a sentire freddo. Dentro. Un freddo strano.

Era trasparente. Limpido. Una sensazione che puliva via tutte le altre così ingarbugliate, dolorose, arrabbiate e tristi insieme. Sembrava libertà. Mi sono sentita come l’estremità di una distanza appena rotolata via chissà dove e di cui riuscivo a vedere solo alcuni tratti che ho capito avrei dovuto percorrere da sola. Mi sono alzata e ho iniziato a fare qualche passo. Non ho idea di dove si trovi l’altra estremità, ma di aspettare e di combattere le circostanze mi sono davvero stufata.

Se una cosa, una persona, un traguardo è distante, lontano, vuol dire che non è qui. Ovvio, sì.

Adesso, però, non ci sono più neanch’io.

29 pensieri su “Distanza

  1. Qualcuno mi ha detto che le cose false finiscono e non tornano più, mentre quelle vere possono anche finire, ma poi tornano. Accettare è sempre la cosa più difficile, ma è il primo passo verso te stessa. Se vuoi eliminare le distanze, devi eliminare prima quelle che ti dividono dalla tua persona. Se poi quella persona, quella cosa, quel legame è vero… troverà di sicuro il modo di raggiungerti, quando tu avrai raggiunto te stessa. Tu ci sei: devi solo (ri)trovarti… 🙂

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    • Io non ci sono si riferiva al fatto che per molto tempo mi sono come paralizzata in tutta una serie di paure anche immotivate che pian piano ho sconfitto.. Ho intenzione di muovermi e non aspettare, di invertire la rotta fatalista che avevo preso.
      Il resto, la penso come te. Le cose autentiche non si slegano mai dalle nostre vite, alle volte si fa solo fatica a capire qual è per loro il posto più giusto.
      🙂

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      • Ok, ho capito…
        L’importante è sconfiggerle.
        Quanto alla fatica di capire quale sia il posto giusto, capisco perfettamente. Alcune volte pensi di aver posizionato quelle cose nella giusta maniera. Ed è proprio così. Altre volte, invece, in positivo o in negativo devi rivedere la tua prospettiva. Ma è tutta esperienza, tutta vita 🙂

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  2. La distanza è terribile perché a volte è immateriale. E tra le mani ci rimane un senso di inadeguatezza perché, anche sforzandoci, non riusciamo a capirne l’unità di misura. Ed intanto i giorni e i mesi cadono secchi dai calendari. Buona serata ! Beh, sì, spero ! Un post che mi ha fatto riflettere.

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  3. Ti capisco, perché l’ho vissuta concretamente la distanza da una persona, nonostante non fosse iniziata come una relazione a distanza, lo è poi diventata. E nel mio caso si parlava di aereo. Non sono situazioni facili, a volte sembrano quasi rapporti irreali, affievolisce anche un po’ l’amore, secondo me. Nel mio caso è finito, rimane comunque un legame profondo, ma a quest’età (anzi direi sempre) o si trova un modo per accorciarla (o eliminarla del tutto) o si lascia perdere, perché le cose bisogna anche viversele. A volte anche arrendersi secondo me è simbolo di forza.

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    • Potrei parlare per un giorno e mezzo riguardo quel che dici XD
      Dipende dal tipo di rapporto, in generale. Il potersi vedere per viversi è molto importante per ‘fare coppia’. So che esistono coppie nate dal vedersi anche poco o pochissimo per anni, che però ovviamente alla fine si sono riunite per vivere insieme.
      I legami, veri, non hanno limiti invece…

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  4. Non c’è cosa di più terribile di una distanza che non hai scelto ma che ti è stata imposta dalle circostanze e dalle difficoltà. Dicono di tener duro, di avere pazienza e che se era qualcosa di speciale non si perderà nella nebbia delle difficoltà. Proviamo, non costa niente, anche se il tempo scorrerà in ogni caso perdendosi come sabbia tra le dita

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  5. Io ho vissuto di distanze immense lasciando ogni volta pezzi di cuore, ed ero piccola e non capivo…E’ stata una scuola di vita intensa, a volte inappropriata ma con il passare del tempo ho capito che distante x me significa tutto ciò che non ha anima e che non posso ritrovare nei miei pensieri. Se non trovo….mi è distante.

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  6. Io ho sempre vissuto negativamente la parola “distanza”, proprio perché non ho mai potuto sopportare l’idea che una persona ‘amata’ potesse essere ‘distante’.
    Amore e lontananza possono convivere (difficilmente) solo se si tratta di amore tra genitori e figli, o per altri legami di parentela. Mai ho capito come si potesse ‘stare insieme’ a persone lontane centinaia/migliaia di Km, potendole vedere solo poche volte all’anno.
    Capisco che molti lo facciano, ma io non ci riesco proprio, e non ci sono mai riuscito.

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    • Lo capisco… E mi ricordi le parole di un’amica che l’altro giorno mi diceva di aver bisogno di “presenza”.
      Io ho paura però, K, dei rapporti che si basano sulla presenza. E se fosse una circostanza, tipo, l’abitare vicini, il trovarsi nelle stesse fasi di vita, ad unirmi ad un altro? Se il tutto si riduce alla necessità di avere un partner per mettere su famiglia? Non critico questo tipo di rapporto, ma non so se è quello che voglio io. Un vero legame tra due persone può esserci anche in assenza di ‘agevolazioni’. Un po’ ci credo, un po’ me lo chiedo ancora… Comunque, ci spero.

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      • E’ la teoria del mio amico Zax.
        Tu ti innamori della donna/uomo migliore ma solo tra quelli che conosci. Magari in Australia esiste una persona con cui staresti meglio, con cui avresti maggiore affinità ma… non la conosci.
        Oppure conosci molte altre persone, ma solo superficialmente.

        Ad ogni modo, io parlavo per me stesso. Io ho bisogno di una persona vicina. Senza contare che sarei pure un po’ geloso, per cui…

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      • Ehehe 🙂 Ma questo è normale…
        Poi è pure una questione di esperienze. Tipo non credo di poter fare un giro del mondo per essere sicura di trovare la persona giusta.. Al contrario però ci si può innamorare follemente di una persona distante e poter non provare mai niente di simile per qualcuno che vive vicino a te..

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  7. io credo che, se si parla in senso generale, la distanza senza una definizione e posizione su una scala valori diventi soltanto un aggettivo neutrale…

    se si parla di rapporti personali non si possa valutare senza identificare la definizione e la posizione nell’ideologia di vita che essa ricopre nelle persone coinvolte, se la posizione è pressapoco coincidente allora penso sia una strada percorribile, se non lo è molto meno…

    fino a qui probabilmente sono semplici banalità.

    A complicare e ad attribuire un senso diverso a tutto questo è un altra componente fondamentale…

    cioè quando le due o più persone siano in grado veramente di capire da loro stessi quale sia il reale grado di valore che attribuiscono alla distanza, quando siano sinceri ed onesti l’uno con l’altro ma sopratutto con loro stessi.

    Quanto riescano a dominare tutti quei piccoli segnali che trasformano un rapporto da semplice conoscenza a qualcosa di più, sia amicizia o amore…. spesso quei segnali trasformano la nostra capacità di essere oggettivi e sinceri perchè quando non siamo sereni non siamo praticamente mai dominanti su noi stessi.. e quando il cuore batte in un altro modo non siamo mai sereni…

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