In fondo quel che ti fotte è il dubbio.
Quando invece sai, è diverso.
Non ci verrebbe l’ansia uscendo di casa al mattino se sapessimo che, qualunque sia la condizione di traffico e di salubrità mentale delle persone che incontreremo per strada, il treno o l’autobus sarebbero lì ad aspettarci comunque e potremo arrivare in sede in tempo, all’orario giusto.
Nel bene o nel male, quando sai, stai meglio. Almeno, sei più tranquillo. Puoi concederti il lusso di essere consapevole e regolarti di conseguenza. Perfino se è giorno di sciopero.
Perfino se lui non vuole più vederti.
Se non vuole più sentirti.
Se sai, allora finalmente tutto quadra e il dubbio sparisce.
Capisci.
Non ne valevi la pena.
Percorrere dei chilometri.
Rispondere al cellulare.
Scrivere un messaggio.
Azioni chiamate pretese nonostante non sia stata tu a chiederle.
Non è molto meglio, invece, sapere?
Non le farebbe. Cose, così. Per te.
Quando sai, non ti preoccupi più. Dormi serena e ti svegli concedendoti a colazione il lusso di essere consapevole.
Il cellulare non squillerà.
Non vibrerà brevemente, nemmeno.
Non dovrai attendere nessun momento giusto.
Non devi prendere nessun treno.
E non c’è neanche sciopero.
Senza dubbio, è così.
E che piacere ci sarebbe? 🙂 Se conoscessi già tutto il film della tua vita, non ci sarebbe alcun gusto a viverla. È chiaro che certe cose vorremmo saperle in anticipo, ma credo che meno si sa e meglio si vive. Ovviamente è un parere personale 😉 Buona giornata.
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Non parlavo tanto del sapere le cose in anticipo, ma dell’assenza di dubbi.. sembra la stessa cosa, ma non lo è
Buona giornata a te 🙂
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Si perchè sono i dubbi, l’incertezza, quello sperare che forse è inutile che ti logorano, ti tolgono ogni voglia di sorridere e di ricominciare. Vivere nel dubbio, nel non sapere, è un pò come essere messi in stand by 😉
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Si… Un’incertezza perenne…
Il rifiuto fa meno male
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I dubbi in effetti ti rodono, specie se si tratta di dubbi importanti, riaguardo la salute innanzitutto.
Per fortuna, almeno in ambito medico, negli ultimi decenni si è stabilito un rapporto molto trasparente tra medico e paziente per cui, anche nella gravità, i dubbi vengono fugati e la verità raccontata anche in modo crudo.
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Hai ragione, parli di un altro esempio perfetto a riguardo…
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Quando sai… e’ tutto finito…anche la speranza finisce 😦
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Vuoi mettere però quel frizzantino fastidioso che c’è quando si ha “il dubbio”? Fa sentire vivi 🙂
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Il tipo di dubbio di cui parli tu è quello che ti tiene sulle spine ma positivamente, ti sprona a non stare sugli allori e migliorarti… Quindi ben venga. Il dubbio che fa star male invece no..
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In genere il dubbio fa crescere in termini di conoscenza. Quel che rode è l’incertezza, il dire-non-dire, il forse-ma-non-sono-sicuro che nasconde una tendenza all’inganno. Meglio una risposta secca e sincera che può fare molto male al momento ma permette di reagire.
Primula
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Infatti, l’incertezza destabilizza e tira fuori i lati peggiori di noi
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Fingendo di capire solo parte di quello che scrivi: l’autobus non arriva mai, specie d’inverno salta pure le corse! L’unica consolazione è il numero verde per protestare.
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Davvero, esiste? Ahaha
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apprezzo il contenuto (anche se non lo condivido del tutto, a volte, quando sai, finiscono i sonni tranquilli), ma non la forma che per una volta trovo ostica, inceppata, poco musicale.
a meno che con questa ruvidezza delle parole tu non volessi trasmettere una sorta di rabbia repressa per come erano andate le cose.
non so, resto perplesso.
vabbè, forse potevo starmene zitto, dovrei essere più diplomatico.
ml
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Macché! Devi dirmi quello che pensi, assolutamente.. 🙂
C’è rabbia, si. Quando scrivo cose così non sempre mi riferisco solo a cose successe a me, magari ci sono qua e là anche cose successe ad altri, ma in genere la forma cerca di seguire un sentimento che provo in quel momento e deve uscir fuori, se non altro perché ho bisogno io stessa di comprenderlo..
In questa rubrica qui, in più, gioco ad esprimermi come su un diario, quindi a maggior ragione la forma è più schietta e spontanea.
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PREMESSA: commento in due tempi
Letta solo la prima riga:
Io invece direi che quel che ti salva è il dubbio
Letto il resto del post:
si complica un pò… concordo che è meglio conoscere, dove però conoscere è diverso da sapere, ma anche in tutto ciò che non sappiamo c’è del buono, nel dubbio, nell’imprevisto… infondo la vita è fatta di questo, tutta la nostra esistenza è colma di cose che non sappiamo, di dubbi che potremmo o dovremmo affrontare, sapere in che forma essi esistono e in che modo potremmo pensare di provare a d affrontarli aiuta a non pensare che esiste solo ciò che vediamo e sappiamo..
alla fine io son felice di rimanere con qualche dubbio… perchè il dubbio non mi preclude che possa avvenire assolutamente qualsiasi cosa…
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Sia nella prima parte che nella seconda quindi alla fine affermi che il dubbio è un qualcosa di positivo… E capisco il tuo punto di vista, non è sbagliato. Diciamo che una verità assoluta non esiste, dipende da quale direzione si guarda la questione. Positivo e negativo sono pur sempre due lati della stessa medaglia 🙂
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Confermo la prima parte (dove la conferma è relativa puramente dal mio punto di vista), e condivido in assoluto la seconda del tuo commento… per questo il confronto tra due punti di vista opposti o semplicemente differenti è un bene prezioso che va protetto e tutelato e che va praticato… è un modo per crescere e accrescersi a vicenda… almeno così credo… 🙂
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post molto interessante,
i dubbi sono come la paura, spesso diventano interruttori salvavita, non solo, stimolano la mente e inducono a riflessioni. Le certezze spesso ammorbano. Sulla salute… il suo ultimo mese di vita mia madre l’ha passato nel “braccio della morte” (reparto oncologico malati terminali), nessuno le ha comunicato mai la sua reale condizione. Una mattina sono andato all’ospedale e le ho detto: “facciamo la borsa che ti porto a casa, ho assunto una badante”, quattro giorni dopo è morta nel suo letto, nella sua casa che tanto amava, sapeva di avere un cancro ma l’aveva già sfangata cinque anni prima con un intervento chirurgico, cosa che la induceva a ben sperare, non so dirti come avrebbe reagito di fronte alla realtà.
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Credo dipenda dal modo in cui impariamo a gestire la consapevolezza nella nostra vita… Tu hai rispettato la sua, ed è importante.
Grazie TADS
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Io sinceramente preferisco il dubbio. Come Pascal parlava di Scommessa sull’esistenza o meno di Dio, anche io scommetto, rimanendo nel dubbio ma agendo in maniera tale che qualsiasi conseguenza possa essere la migliore
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Credo non ci sia altra scelta infatti…
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Rileggo ora questo post, e noto (almeno credo) che ora sei un bel pezzo avanti. Meglio così! 😉
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Grazie Gianni 🙂 Ormai è proprio così… Avanti, senza voltarmi troppo spesso indietro..
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