Spiagge a tema libero

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Io mi chiedo che senso hanno oggi le spiagge a tema politico.

Dopo la spiaggia fascista in Veneto, l’altro giorno al telegiornale ho sentito parlare della spiaggia comunista che si trova da qualche parte in Calabria. D’accordo che ormai le spiagge sembra siano diventate molto più del web posti in cui poter esprimere liberamente idee e soddisfare bisogni fisici -no, non quello di rilassarsi cullati dalla brezza marina, ho sentito parlare anche di fazzoletti di sabbia usati come luoghi di incontro per far sesso e basta-, ma davvero, io non capisco.

In quanto membro della generazione dei Millennials, che non è nativa digitale ma che per costruire il mondo intorno a sé ha avuto in dotazione le trasformazioni come malta e le incertezze come mattoni, sono stufa di sentir scimmiottare ancora di destra, sinistra, bandiere, ideologie, Che Guevara e capitalismo.

Sono idee intorno alle quali sono girate le vite di tantissime altre persone prima di noi. Non mi pare abbiano risolto qualcosa. Le ideologie pure si sono rivelate dei fallimenti. L’unico che ricordo abbia avuto successo condividendo i propri beni e rinunciando alla ricchezza e alle comodità è stato San Francesco. Non vedo in giro persone candidate a fare altrettanto e non appartenenti ad ordini religiosi. Il capitalismo pure ha un rapporto un po’ odi et amo con il mondo e quel che diventerà a causa sua.

Abbiamo visto e rivisto persone cambiare bandiera a seconda delle necessità del momento. Altri si sono fatti strada appartenendo sempre allo stesso partito politico ma non accettandone del tutto i principi e non seguendo proprio tutte le regole. Facendo un po’ come capita.

Noi invece ci stiamo preoccupando per le cose sbagliate. Non c’è più bisogno di sperimentare il comunismo in spiaggia per vedere se funziona o restare affezionati al mezzo busto di Mussolini che ancora viene venduto nei negozi di souvenir di alcune città d’Italia.

L’unica ideologia che forse tiene banco è l’individualismo, anche se in realtà l’identità la stiamo ancora cercando. Andando per tentativi. Pensiamo a costruire noi stessi e non reti sociali. Lasciamo che le comunità vengano costruite dai social network con degli algoritmi. Noi abbiamo altro da fare. Abbiamo progetti di vite solitarie, ma socialmente approvate da likes e condivisioni, da portare avanti. Abbiamo Netflix, un plaid e una tazza fumante di cioccolata o thé in inverno e sorrisi forzati in un selfie al mare d’estate. Sì perché finalmente siamo andati in vacanza da soli, prenotando online una stanza senza litigare con i nostri genitori per la scelta del luogo, con improbabili partner per quella del periodo migliore o con gli amici perché cazzo lasciano disordine in giro e così non è vacanza se dobbiamo stare a rassettare anche per gli altri.

Forse di politica e di ideologie non ne capisco niente e non dovrei star qui a scrivere di cose che non so. Io però, a differenza di coloro che per primi ne hanno parlato, sono qui. Qui e adesso e preoccupata

Preoccupata della solitudine che sta ammalando il mio mondo connesso ma solo virtualmente. Preoccupata delle foto dei miei parenti inviate su Whatsapp dalle più diverse località di vacanza perché oggi non si aspetta più di tornare a casa per mostrare le proprie foto e raccontare delle proprie esperienze di persona davanti a un caffé.
Preoccupata della siccità e del fatto che usiamo l’acqua potabile come scarico dei nostri wc. Preoccupata perché l’Europa non ha superato l’esame di maturità perché alle domande sui migranti non ha risposto, ma ai suoi genitori non l’ha detto e continua ad abbozzare scuse per non perderci la faccia.

Insomma, la storia è storia. Oggi abbiamo altre sfide da affrontare. Tra qualche decennio alcune spiagge saranno sommerse a causa del riscaldamento globale e ai figli dei Millennials e di tutte le generazioni a seguire penso che del fascismo e del comunismo fregherà ancora meno.

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Comunque il Time dice che saremo noi a salvare il mondo

29 pensieri su “Spiagge a tema libero

  1. Ci sono ideologie ed ideologie: alcune come quella nazifascista che predica solo odio e morte. Altre, come il comunismo che parte da presupposti necessari e corretti, per arrivare all’ottusità. A noi la capacità di discernere e comportarci di conseguenza. Sempre tenendo presente che è l’essere umano a generarle, quindi di essere sempre consapevoli della loro imperfezione e fallacia. Dunque non accosterei una spiaggia comunista ad una fascista: mentre la prima comunque ha contribuito a creare la società in cui viviamo oggi, democratica per quanto poco si voglia, però pur sempre libera; la seconda invece ci aveva cacciato in una realtà fatta di guerra, di razzismo e di oppressione.
    Personalmente non mi reputo comunista. Ma cerco sempre di discernere.
    Perdona l’eccessiva verbosità.
    Un saluto ed un fiore

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      • Ah, non si tratta di sperimentare alla carlona, mia cara Bloom: è che certi argomenti, e teorie, come quella di Marx, sprigionano sempre interesse in tanti studiosi in epoche differenti. Ancora oggi il marxismo è oggetto di studi molto seri ed approfonditi, perchè il pensiero va sempre interpretato e contestualizzato. E nelle teorie marxiane c’è ancora molto da comprendere e studiare. La vulgata vuol far passare la convinzione che le teorie comuniste siano fallite. Ma, attenzione: le teorie non falliscono, sono gli uomini che le fanno fallire. In passato si è cercato di applicare letteralmente la teoria marxiana. Cosa semplicemente assurda e folle: nemmeno in campo religioso ci può essere un’ortodossia letterale dei cosiddetti scritti sacri, pena la stasi, la sclerosi e l’estinzione della specie umana. Necessita sempre una dovuta elasticità nell’interpretare. Ma, come ti dicevo: ancora oggi si studia Marx. E lo si studia perchè le sue teorie economiche presentano aspetti ancora molto interessanti, non certo perchè si creda che, all’oggi, si possa attuare una società che possa vivere seguendo pedissequamente quelle regole. Bisogna sempre cercare di non buttare via il bambino con l’acqua sporca, come direbbe qualcuno. E se il marxismo può suggerirci dei rimedi per venir fuori dalla crisi attuale, perchè no? In fondo, si studiano economisti e filosofi, Marx è, a tutti gli effetti, una colonna portante della storia della filosofia umana. E come tale è da studiare, come minimo…
        Grazie ancora e perdona il mio dilungarmi…

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      • Certo che si può ancora studiare e interpretare il pensiero di Marx, ovvio.
        A me da’ fastidio che in questi contesti di sperimentazione si faccia dell’inutile nostalgia. Bandiere, simboli che non sento miei e che non sono di questo tempo. E’ inutile attaccarsi al passato. Rinchiudersi in contesti che ormai sanno di antico. Facciamo qualcosa di nuovo. Va bene studiare il passato, conoscerlo e ispirarsi ad esso. Poi guardare avanti…

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      • Su questo non posso che dirmi assolutamente d’accordo: bando alle nostalgie d’accatto, al voler resuscitare un passato che non si vorrebbe mai morto. Ma ciò non ci deve impedire di riflettere su cosa debba considerarsi morto e cosa invece ancor vivo e palpitante…

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  2. Il bello è che la stragrande maggioranza di chi dice di seguire certe ideologie politiche, in realtà non le conosce affatto. Cosa vuoi che sappiano di VERO comunismo e fascismo i giovani? Ma anche i meno giovani, diciamo 30-40 anni, ne sanno poco. Se li interroghi in storia o storia della politica NON SANNO NULLA, sono di una ignoranza abissale. Confondono le persone, chi ha detto cosa, chi ha fatto cosa.
    Comunisti senza conoscere Marx, fascisti senza saperne il motivo ma solo per avere una bandiera da sventolare.

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  3. So che sarò lungo in questa risposta e me ne scuso sin da subito. Faccio due premesse. La prima è che non sono comunista anche se ho votato PCI quando esisteva e lo rifarei ancora in quanto era quanto di più vicino al mio ideale politico ci fosse. Ma ero sempre stato consapevole dei limiti di un partito che aveva perso il contatto con la storia ed aveva i suoi limiti e le sue contraddizioni. Ma il resto…beh…era decisamente peggio!
    La seconda premessa è che spero di dare un contributo alla discussione ma non vorrei risultare ne pedante ne saccente ma quando ieri ho letto il post ho provato un senso di sconforto che mi ha dato da riflettere.
    Ora…parto da un presupposto: credo che la politica debba essere cosa seria e non una sorta di teatrino che poi si riduce a mettere una bandiera su una spiaggia. In pratica personalmente non sento certo la necessità di spiagge politicizzate in cui si rischia di andare oltre o peggio di riunire il peggio del peggio. Ma allo stesso tempo non sono nemmeno uno che vieterebbe a chiunque di sentirsi parte di quel che crede anche in spiaggia. Ma…ecco…tra le due se dovessi scegliere sceglierei indubbiamente una spiaggia libera, magari naturista!
    E fin qui diciamo che mi trovi d’accordo con te…beh…in parte diciamo che tu preferisci più una spiaggia libera ma niente zozzoni! 😀
    Comunque il primo punto su cui dissento è quello in cui dici che non ci sono più ideologie. Non è purtroppo vero. C’è n’è una sola ed è dominante a livello planetario. E questo è il vero dramma. Si chiama neo liberismo. E’ una ideologia pericolosa e criminale che in modo all’inizio subdolo ha azzerato ogni pensiero alternativo divergente. Ha comprato gli avversari (in italia ha addirittura distrutto un partito di sinistra come era il PCI trasformandolo nel suo opposto!) ed ha comprato la gente dando loro in cambio desideri preconfezionati, effimeri e fasulli. Ha prodotto un livellamento verso il basso culturale e sociale ed ha azzerato i diritti producendo danni al pianeta ed esaltando l’individualismo più turpe volto al conseguimento del primato a tutti i costi a discapito di tutto. Ecco…secondo punto…quando dici che le ideologie sono superate e non necessarie…no…le ideologie sono superate se diventano fine a se stesse, se non si evolvono e non danno risposte concrete ai bisogni di oggi e di domani. Ma il punto è proprio questo: al neo liberismo non si contrappone nessuna ideologia moderna e questo è il dramma.
    Uno dei problemi della sinistra è che non ha saputo evolversi. Non lo ha fatto il PCI che dava risposte sbagliate a problemi reali ma che, indubbiamente ha avuto dei meriti straordinari ed indiscutibili. Se non fosse stato per i movimenti comunisti del 900 si lavorerebbe ancora 14-16 ore al giorno senza ferie, senza malattia, senza diritti, senza rappresentanze dei lavoratori. Se abbiamo una società libera, con una scuola gratuita ed una università accessibile lo dobbiamo a quei movimenti. Se abbiamo una sanità pubblica lo dobbiamo a quelle persone. Per non citare leggi come quella sul divorzio o la 194. Ma sono tanti e tali i meriti che forse è impossibile elencarli tutti.
    Ovviamente a tutto ciò non si può contrapporre e mettere sullo stesso piano una ideologia che è padre padrona di quella attuale in voga neo liberista come il fascismo. Il fascismo ha prodotto iniquità, leggi razziali, leggi contro la libertà d’opinione, ha prodotto una spaventosa guerra mondiale ed era basata sul presupposto che il capitale diviso in fasci corporativi dovesse dominare la società. Una ideologia che dava più potere alle classi dominanti(industriali, latifondisti, clero, ricca borghesia e nobiltà) e tagliava fuori da ogni possibile avanzamento sociale il resto della massa ignorante e povera. Massa che doveva servire solo come forza lavoro a bassissimo costo senza diritti e forza bellica per poter espandersi verso le colonie e depredare quei popoli.
    Insomma una ideologia nera in tutti i sensi a cui il comunismo si è opposta in ogni modo. Metterle sullo stesso piano mi sembra storicamente ed umanamente ingiusto.
    Dire poi come sento ormai troppo spesso che destra sinistra non hanno senso è una enorme bestemmia politica poichè oggi, più che mai c’è bisogno di una rinascita a sinistra che si contrapponga all’enorme potere della destra neoliberista e ormai sempre più neofascista. Esiste questa forza? No. Esiste una ideologia alternativa che superi i limiti del comunismo? Si. Fa capo ad una corrente di economisti il cui capostipite fu Keynes e che oggi è portata avanti da pochi pazzi visionari come Krugman. Il concetto da cui ripartire è che il capitale non può essere lasciato libero di agire senza che vi sia un potere statale che lo controlli e limiti. Oggi il neo liberismo sta facendo l’esatto opposto e sta facendo in modo che tutto venga privatizzato lasciando che gli stati diventino dei semplici passacarte senza alcun potere. Chi ci rimette? Noi. Chi ci guadagna? Chi è ricco o fa parte di certe elitè o chi sceglie l’illegalità (mafia)
    Questa è purtroppo la realtà in cui la tua generazione vive ed è la realtà che la mia generazione ha permesso. Voi, dovreste odiare a morte noi. E dovreste ribellarvi a chi vi vuol far credere che destra sinistra sono superati. Chi lo dice è di destra e difende gli interessi delle destra, del potere, del capitale, della borsa, degli sceicchi, delle multinazionali, delle mafie o di chi, raccogliendo le briciole si accontenta di far parte di chi sta comunque meglio degli altri purchè abbia il suo bel suv e il suo bel tv da mille pollici e possa farsi le sue belle vacanze alle Seyshelles . Chi dice queste cose sa benissimo che a chi si lamenta potrà sempre dire che la colpa è dell’ebreo, dello zingaro, del negro immigrato, dei froci, dei comunisti e se esistessero anche dei marziani. Questa gente, questi neofascisti sono un cancro ed oltre ad avere rubato i miei sogni, oltre ad aver messo in moto un meccanismo che sta togliendo a tutti noi i nostri diritti conquistati in anni di lotte sta di fatto distruggendo la speranza della vostra generazione oltre che distruggendo il pianeta.
    Scusa di nuovo per lo sfogo e per la lunghezza ma non potevo davvero tenermi dentro tutto ciò…

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    • Ho riletto più volte il tuo commento, che mi è piaciuto e in fondo fa delle precisazioni che nel discorso sono effettivamente necessarie. Io non le ho fatte un po’ perché poi perdevo di vista il punto del post, un po’ perché ne so sicuramente meno di te in materia.
      Riguardo la spiaggia, io preferisco quella in cui nessuno viene a rompere le scatole 😀 Nemmeno gli animatori.
      Il mio post nasce appunto dallo sconforto. Non ho detto che le ideologie non esistono e non servono. Io dico che non serve dibattere ancora di comunismo e fascismo. Che ovvio non sono sullo stesso piano. Come dici tu il primo ha permesso di raggiungere risultati positivi, lavoriamo 8 ore al giorno e ok. Il problema adesso però è la previdenza sociale. Il comunismo ha risposte su come un giorno io e i miei amici potremo avere una pensione? Boh. Marx oggi che direbbe? Chi lo sa. Non c’è. Se qualcuno sa dirmelo ben venga. Aveva previsto forse che oggi siamo tutti solidali su Facebook quando si tratta di salvare gli ippocampi marini dall’estinzione ma se tuo padre ti chiede il sale a tavola tu manco lo senti perché sei troppo occupato a firmare petizioni online con lo smartphone?
      Abbiamo distorto l’idea di condivisione con i social. E poi alla proprietà privata stai certo che nessuno rinuncia. Quindi basta, qui c’è bisogno di un’ideologia che superi problemi nati ADESSO.
      Riguardo al fascismo c’è qualcuno che ancora sotto sotto dice che tanto male non si stava, perché in fondo le cose funzionavano. Per i motivi sbagliati, ma funzionavano. Hai già spiegato tu i motivi per cui si tratta di un’ideologia sbagliata e chi non è d’accordo ha qualche rotella fuori posto.

      Destra e sinistra hanno senso ma solo in teoria. Nella pratica? I rapper vivono nel lusso sfrenato, ma girano i video delle loro canzoni nelle periferie abbandonate. Dimmi tu a cosa devo credere.

      Ignoravo che la cosa per cui ognuno in realtà pensa solo ai fatti suoi si chiamasse neo liberismo. Un po’ però è anche frutto della tecnologia che ha semplificato molti aspetti delle nostre vite per cui possiamo davvero vivere solo per soddisfare il nostro ego e i nostri bisogni e basta. Ovvio che c’è chi ci guadagna e quindi sembra una forma nuova di capitalismo. A me sembra più una tendenza sociale. Tendiamo all’individualismo semplicemente perché possiamo e in qualche modo ci soddisfa. La politica non c’entra.

      Questo è quel che vedo intorno a me e forse vogliono farci credere che sia così. Allora a maggior ragione bisogna parlarne, approfondire, capire. Come ci ribelliamo? Basta che arrivi una nuova app che ci risolva il guaio del momento e stiamo tranquilli. Da dove arriva questo finto benessere di cui ci lamentiamo pure perché vorremmo di più? Come li risolviamo i problemi di oggi? Di certo non con dei manifesti vecchi di decenni.

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      • Infatti, come io stesso ho detto il comunismo è superato in quanto era rivolto ad un altro tipo di società. E come giustamente hai detto una società moderna non può essere pensata sulla base dell’abbattimento della proprietà privata e del capitalismo. Ecco perchè ti ho citato due economisti ed un modello neo keynesiano il cui caposaldo è una società in cui è lo Stato che regola e detta le leggi per far in modo che tu imprenditore possa si arricchirti ma, non a danno della collettività. Ti faccio un esempio banale ma che forse rende meglio l’idea. Tu hai come tutti un gestore telefonico. Non importa che si chiami tim, wind o vodafone. Con chiunque tu stia sai benissimo che, se loro decidono unilateralmente che il contratto non è più mensile ma che diventa quadrisettimanale tu dovrai accettarlo perchè se stai con un operatore gli altri due faranno le stesse cose. Tu non hai scelta! Idem se decidono di alzarti la tariffazione. Solo in apparenza tu sei in un libero mercato ma in realtà tutti fanno le stesse cose perchè non vi è un soggetto che rappresenti una via di fuga e che impedisca loro di far come credono. Giusto? Bene questa cosa succede in tutti i settori. Esistono privati che dettano legge e nessuno può farci nulla. Ora, nel mio modello sociale di riferimento oltre a quei tre operatori ce ne sarebbe un quarto, pubblico( di tutti noi) che invece di perseguire un interesse economico svolgerebbe una duplice funzione: di controllo e di garanzia. Se ci fosse e per esempio mantenesse il contratto mensile, applicherebbe una tariffazione minima offrendo un servizio minimo accettabile tu, cittadino consumatore, se per caso stessi con un privato, nel momento in cui il privato fa qualcosa che per te è sconveniente gli dici: ah bello…sai che c’è? Io passo alla compagnia di stato…arrivederci e grazie! A quel puntoil mercato sarebbe automaticamente controllato ed i privati si farebbero concorrenza tra loro sui servizi e sulla qualità sapendo che, se sgarrano perderanno clienti. Fai questo in ogni settore…banche, energia, trasporti ecc ecc ed hai una società intrinsecamente più equa e giusta. Alla fine…l’individualismo (che hai ragione, non scomparirà mai) lo accetti ma lo controlli e fai in modo che tu possa si guadagnare tanto ma che tu non possa farlo fottendo me.
        I rapper….stendo un velo pietoso su una “musica” che reputo finta oltre che brutta!
        Sui social hai detto una cosa interessante ma anche li, non darei tanto la colpa ai social quanto ad un modello sociale che ha prodotto disgregazione sociale e paura: alla fine sui social tutti si sentono forti e protetti e finiscono per perdere di vista i valori importanti. Ma, tutto ciò è semplicemente indotto…spesso la gente parla senza neppure sapere di cosa parli…l’ignoranza è diffusa e tutto questo fa gioco per chi vuole dominare su queste masse.
        Il finto benessere è anche quello figlio di tutto ciò perchè creano ad arte dei desideri e dei bisogni e ti fanno indebitare per averli e farti sentire soddisfatto. Questo alla lunga porta ad un impoverimento generale. E tutto ciò come ho detto non lo risolvi certo con una rivoluzione che abbia il presupposto di eliminare il capitale semplicemente perchè, il capitale se li compra i rivoluzionari e li cavalca…e questo, i comunisti ancora non l’hanno capito.
        Come ci ribelliamo? Ecco…questa si che è la domanda del secolo! Al momento non vedo vie d’uscita. Non vedo nulla che possa cambiare. L’unica cosa è gettare i semi di una rivoluzione culturale che giorno dopo giorno porti sempre più gente a capire che questo sistema così com’è non va bene. Quando e se ci sarà questa consapevolezza allora forse cambieremo ed invece di ascoltare i politici che parlano alla pancia finiremo con l’ignorarli, emarginandoli e dando ascolto e credito a quelli che, finalmente avranno il coraggio di proporre un modello alternativo in cui gli Stati tornano ad essere al centro e non relegati a contenitori.

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      • È vero la rivoluzione deve essere culturale. I politici già non li ascolto. All’80% non fanno che buttarsi fango a vicenda. Altra cosa di cui possiamo fare a meno, non capiscono che così ci scocciano e basta.
        Un conto è voler avere a tutti i costi il SUV, un altro, ed è la cosa alla quale non riesco a fare a meno di pensare, è il volere quel nuovo tipo di tecnologia frutto di ricerca e passi avanti nella scienza che può davvero migliorare la qualità della vita. Per quello devi per forza affidarti al privato perché nessuno Stato avrebbe le risorse per farlo al posto suo! Qua non ci danno nemmeno i soldi per l’università…
        Aver accesso alla tecnologia è un diritto, ma significa anche dare potere alle multinazionali. È il paradosso in cui ci siamo incastrati in questo tempo.

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      • Ci si affida alle multinazionali perchè gli Stati hanno abdicato e chi doveva difendere i cittadini si è venduto. Ma…se tornasse la legalità nessuna multinazionale potrebbe mai essere superiore a nessuno Stato. La forza economica di ogni Stato è il frutto del lavoro della sua gente che viene tassata. Quei soldi devono essere spesi in maniera differente. Oggi hanno fatto credere alla gente che non ci sono soldi( italia ottava economia al mondo…più di 2mila miliardi di euro di PIL) ma non è vero. Hanno fatto credere alla gente che il welfare è un costo così la gente rinuncia ad avere l’ospedale ma intanto quei soldi vanno ad arricchire proprio le multinazionali ad esempio comprando inutili cacciabombardieri. Ogni cittadino del mondo dovrebbe chiedersi: il mio governo a 100 miliardi da spendere…cosa ci faccio? Ci compro un cacciabombardiere e arricchisco il miliardario padrone della fabbrica che li produce oppure ci costruisco un ospedale e salvo le nostre vite? Ti faccio un esempio banale: in questi giorni si sono accorti che tutte le comunicazioni della Difesa sono state intercettate da chiunque. Perchè? Perchè la Difesa invece di pagare cittadini italiani , formarli e fargli fare i programmi che servivano a mantenere la sicurezza ha preferito privatizzare il settore comprando programmi da una software house privata. Questa poi è fallita e semplicemente nessuno più ha garantito lo sviluppo e la sicurezza e quei software sono finiti con tutte le falle in mano a chiunque! Questa cosa è ridicola. Altro esempio. La pubblica amministrazione utilizza software di una multinazionale. La Microsoft. Ogni pc ha un sistema operativo e dei pacchetti per i quali viene pagata a questa multinazionale la proprietà. Migliaia di migliaia di euro regalati ad uno quando, esistono alternative anche migliori che sono aperte e per cui non devi pagare nessuna licenza e che anzi…puoi contribuire a migliorare. Si chiama Linux. Sono due esempi che spiegano come non è che non puoi fare a meno della multinazionale ma è che non lo si vuole. La ricerca viene fatta in ambito pubblico nelle università solo che poi…niente non paghi i ricercatori, non gli finanzi i brevetti e così tutto finisce in mano ai privati. Ora…prova a domandarti chi ha interesse affinchè uno Stato non funzioni e dei ricercatori non vengano finanziati pubblicamente! E ripeto…l’italia i soldi ne ha quanti neppure immagini. Sai in che posizione è l’italia nella classifica delle riserve auree? Non credo quindi te lo dico io! E’ al terzo posto dietro USA e Germania! Davanti di poco alla Francia ed alla .Cina! Non so se il link viene bloccato con tutto il resto quindi te lo metto a parte!

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      • E quelle sono solo le riserve auree…poi ci sono quelle in valuta ed in titoli di Stato….insomma…vogliono far credere alla gente che non ci siano soldi ma è tutta una enorme balla che però ha permesso a quei luridi farabutti di indirizzare le cose come volevano loro. Risultato? Stato fatto a pezzi, i ricchi sempre più ricchi e noi tutti sull’orlo di una nuova schiavitù…

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      • Non riesco nemmeno ad immaginare quali potenze ci siano a governare tutto questo meccanismo. Non ho ancora trent’anni ma già non credo più di poterci entrare o in qualche modo cambiare questo tipo di cose.
        Cerchiamo di tenere la mente aperta e critica. Teniamoci la facoltà di discernere cosa è giusto tra tutto quello che ci viene proposto. Se la mia generazione non produrrà una massa di eredi depressi e viziati è già qualcosa 🙂

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      • Ecco, questo è un altro guaio che rende questa lotta impari: questa gente spesso non ha volto. Una volta tu sapevi chi era il padrone di una impresa. Sapevi a chi rivolgerti per avere un confronto. Oggi ci sono multinazionali i cui padroni sono anonimi…gente che controlla società che controlla altre società che controlla i concorrenti che controllano la banca che controlla la prima società….Siamo al paradosso che se vuoi fare un reclamo parli con una voce registrata…se mandi una mail devi scegliere tra le risposte pre confezionate…
        Ci rimane quella si, la testa e ti auguro di conservarla il più a lungo possibile…critica , vigile e libera!

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  4. Discorso complesso e affascinante al tempo stesso, dalla malinconia che traspare dalle tue parole e dalla preoccupazione che hai citato voglio cogliere il lato positivo che io vedo proprio nel fatto di farsi questi problemi e di imbattersi nei pensieri che cercano una spiegazione o soluzione.
    Di fatto, farli e renderli pubblici non ti rende una risolutrice ma alimenta la possibilità che in qualche modo qualcosa si possa ricavare… pensano ed affrontando i problemi e le preoccupazioni si aggiunge valore alle nostre esistenze e senso alle nostre vite.
    Io da più di 10 anni ormai penso che la politica sia morta o in ogni caso non abbia più senso di esistere secondo le modalità storiche che in passato ne hanno stabilito il corso degli eventi.
    Personalmente penso che siamo in un era di transizione globale, quelle che precedono i grandi cambiamenti e che quindi ci troviamo in una fase turbolenta dell’umanità per cui riesce difficile capire dove andremo a finire basandoci su chi eravamo. Ogni transizione ha bisogno di un tempo di digestione e probabilmente noi siamo quel tempo…

    Le condizioni di contorno sono drasticamente mutate, il numero di variabili e possibilità aumentato senza controllo, le frontiere si sono allontanate e sparse in maniera disarmonica ed è veramente molto difficile capirci qualcosa perchè non abbiamo precedenti su cui basare le nostre riflessioni.

    Noi saremo i precedenti delle generazioni future, noi saremo gli esperimenti di successo o fallimentari che segneranno le epoche a venire.. noi saremo i veicoli per il futuro, la paura e e la confusione non sono evitabili.

    Una volta per fare lunghi spostamenti potevi prendere il carro con i cavalli se avevi al fortuna di potertelo permettere o di possederne uno. Altrimenti non ti spostavi, non pensavi di farlo perchè non potevi, non avevi i mezzi e di conseguenza probabilmente non ne sentivi nemmeno la necessità.

    Oggi possiamo molte cose e non solo, quelle molte cose possiamo ottenerle in moltissimi modi, quindi quello che ieri non era ne un problema ne una possibilità oggi è solo una scelta o a volte anche solo uno sfizio… la rivoluzione mentale per la gestione di questo cambiamento è ENORME.

    Solitamente siamo educati ad imparare dal passato, ma in questo caso il passato non esiste, noi siamo il passato per quelli che saranno il futuro…

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    • Mi piace moltissimo questo punto di vista. Invece di cercare riferimenti nel passato, diventiamo noi i nuovi riferimenti e comportiamoci di conseguenza. Questa può essere una soluzione.
      Sono molto d’accordo anche sul fatto che abbiamo da gestire un carico di cambiamento enorme. Ancora non conosciamo e sfruttiamo appieno le possibilità che questo nuovo mondo ci offre. Siamo persi davanti ad un potere troppo grande di poter comunicare, viaggiare.. Perfino mangiare. Se un giorno ti svegli vegano hai tutto a disposizione per diventarlo davvero. Meno vincoli, più incertezza…

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