Se un ostacolo ti capita davanti ai piedi due volte, allora vuol dire che c’è una qualche lezione che dovevi imparare e alla prima occasione non l’hai fatto.
Così si dice, almeno.
Non è il fatto in sé per sé che mi urta, ma proprio il suo ripetersi. Con tempi, circostanze e attori diversi. Perché?
Ah sì, la lezione.
Ci ho pensato su tutto il giorno. Non proprio in quest’ordine mi è venuto in mente:
-Non dare più fiducia a nessuno, nessuna persona di nessun genere, età, sesso e condizione sociale. L’idea più immediata e ovvia.
-Mai più distrazioni di nessun tipo. Niente progetti per il futuro, niente shopping, letture, social, modi alternativi di conoscere la vita oltre l’università. Insomma, se succedono certe cose è perché faccio passare troppo tempo distraendomi.
-Piangermela da sola. In solitudine completa. Che però è più una conseguenza del primo punto.
-Perdonare. E prendersi non troppo sul serio. Arrabbiarsi non serve a niente. E tutti possono sbagliare.
-Imparare ad incassare ed essere pronta poi a ripartire. La vita vuole che io da carne ed ossa diventi di plastilina. Possibilmente profumata e di un colore sgargiante. La storia della resilienza ce la dimentichiamo? E su.
Ma cos’è una lezione?
Nel senso, davvero c’è sempre una morale? Una e una sola, che ci aspetta paziente alla fine di lunghe telefonate e imprecazioni insensate? Aspetta davvero che passi l’ultima lacrima sul viso o l’ultimo pensiero di fumo dalla testa?
E’ che, capite, due volte. Due volte lo stesso ostacolo. Qualcosa deve pur significare, no?
Beh, ho capito una cosa. La morale dipende da noi. Non facciamo che sceglierci quella che più ci piace di volta in volta e quella ci da’ la direzione che avevamo perso e che ci serve per raggiungere il prossimo obiettivo. Insomma, dipende dalle nostre intenzioni. Quali azioni vogliamo giustificare. Dal modo in cui vogliamo vedere la realtà.
Oggi però di morali non ne ho scelte. Ho cercato una soluzione e basta.
Dove c’è un ostacolo, c’è anche una soluzione.
E questo mi ha fatta star bene più di qualsiasi altra grande verità nascosta.
Non è facile superare gli ostacoli, anche se li hai già incontrati lungo il cammino.
Bisogna avere la capacità di riconoscerli, ma spesso quando un problema ti si pone di fronte non si ha la freddezza necessaria per analizzarlo, codificarlo e superarlo. Specialmente se si tratta di difficoltà relazionali, dove le regole esistono ma non sono né scritte né tramandabili.
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E’ difficile vederli per quel che sono e basta, ne più ne meno…
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chissà qual è stato l’ostacolo inaspettato e ripetuto contro cui sembri aver preso un’autentica facciata e che ti ha scatenato questo marasma di pensieri. Forse un esame che risulta insormontabile, forse un incontro a cui ti sei presentata disarmata e l’altro invece ha sfoderato la pistola come fosse un duello. Oppure un ostacolo tutto nella tua “capa”, sai quando ci si sveglia inspiegabilmente insoddisfatti di sè, diventiamo noi stessi il macigno da aggirare.
Ma in fondo non ha importanza, dove c’è un ostacolo la soluzione può essere l’assoluzione di sè dai propri errori (non per ristagnare in una negazione della realtà avversa, ma per ripartire con più energia da una tabula rasa)
🙂
ml
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Ottima la tua conclusione 🙂
Si è vero, qualsiasi sia il vero ostacolo alla fine non si finisce che di fronte a se stessi. E’ davvero quel che ho percepito stavolta.
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Io credo che l’ostacolo sia una nostra architettura mentale, di fatto è il modo che abbiamo per identificare qualcosa che ci fa compiere una deviazione rispetto il nostro previsto. Spesso noi prima di una scelta banale o complicata che sia disegniamo in essa diversi futuri relativamente ai quali compiamo poi la determinata scelta disegnando a sua volta un proseguimento della storia, breve o lungo che sia.
Rispetto a tutto questo però inevitabilmente ci sono delle variazioni, delle variabili che nelle nostre previsioni si comportano ed hanno effetto inatteso sulla storia. Ogni variabile comporta una deviazione, che identifichiamo con ostacolo… ma di fatto l’ostacolo è qualcosa che mina il nostro dominio della storia (cosa che non riusciamo ad accettare) nel momento in cui permettiamo ad esso di essere un entità fisica. Se camminando su un sentiero troviamo un albero nel mezzo, ci spostiamo di lato e lo superiamo… l’albero era un potenziale ostacolo ma lo abbiamo superato senza problemi perchè prima di affrontare il sentiero non avevamo stabilito il percorso…
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Diciamo che non è sempre così semplice come con l’albero.. Certi ostacoli ti bloccano proprio la strada e devi capire se tornare indietro, costruirti un passaggio o scalare l’ostacolo…
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certo, ovviamente ho banalizzato per dar peso al concetto… quello su cui mi premeva portare l’attenzione è che l’ostacolo in se ha un accezione negativa, mentre spesso accade che i risvolti del suo “superamento” si trasformino come risvolti positivi o grandi insegnamenti… infondo parlando di vita si tratta sempre di un percorso….
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Si certo…
Infatti uno dei punti del post è proprio questo, come scegliamo di etichettare la disavventura e come scegliamo di andare avanti, con quale spirito e attraverso quali azioni
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infatti, il tuo sguardo su ciò che ti accade attorno sta diventando estremamente profondo..
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L’ostacolo che mi ha ispirata per questo post è niente rispetto ad altri con cui mi sono dovuta confrontare ultimamente, ma se miglioro e non peggioro e tu lo noti da queste poche parole qui, allora sto andando bene così!
Grazie 🙂
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Beh, non conoscendo i dettagli mi riferisco a sensazioni, e quelle che mi trasmettono ciò che scrivi sono belle e positive, spero siano in linea con le tue condizioni psicofisiche… 🙂 insomma che tu stia bene e sia positiva… nonostante gli ostacoli
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Ovviamente non si sta sempre benissimo, come non sempre malissimo… Però ecco, sempre il discorso che facevamo, possiamo davvero scegliere come reagire davanti ad una situazione e in qualche modo determinare anche il nostro stato psico-fisico..
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Infatti, io credo ciecamente a questo principio e applicato molte volte non mi ha mai tradito…
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I primi tre punti mi disorientano un po’…
è vero che bisogna ponderare la fiducia, ma non sarei troppo categorica e poi… ogni tanto bisogna perdersi per trovarsi 🤗
Comunque le soluzioni sono sempre una bella cosa, che siano fondate o meno 👍
Bellissimo articolo 😍
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Grazie mille! 🙂
Quei punti diciamo che sono “esagerati” apposta. Sai quei pensieri irrazionali che ti occupano la mente mentre cerchi ancora di capire cosa è successo. E spesso è proprio da quel tipo di riflessioni che purtroppo prendiamo spunto per andare avanti
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Capisco… a volte capita proprio così, hai ragione 🤗
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la vita è una corsa a ostacoli si sa
anche se uno decidesse di fare l’eremita se li troverebbe di fronte
non c’è una logica come non c’è Dio nè dei
solo la vanvera
il caso
a nessuno importa se ti capita qualcosa e se lo superi o meno fin quando la cosa non tocca la sua vita.
Quindi non c’è molto da fare che imparare a saltare, evitare, schivare e sopratutto andare al tappeto e poi rialzarsi
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