Credo che sia meglio agire e sbagliare, piuttosto che restare immobili a guardare o peggio subire.
Pertanto sono una che sbaglia. Commetto degli errori e l’ho sempre ammesso.
Qualche tempo fa lessi una cosa sconvolgente. A causa della fotografia digitale e di tutti i sistemi per archiviare e condividere foto e immagini, ci stiamo lasciando dietro un deserto digitale. Non stampiamo quasi più le fotografie e i ricordi, per non parlare di documenti di qualsiasi genere. La tecnologia avanza, i software si aggiornano di continuo e anche i formati in cui vengono salvati tutti questi files, quindi è possibile che tra decenni non si potrà più accedere a ciò che oggi pensiamo sia al sicuro nella nostra pen drive o cloud. E sarà il vuoto perché non ci saranno più testimonianze storiche ‘cartacee’ di questo periodo. Secondo gli esperti infatti alla lunga il cartaceo sarebbe comunque più affidabile del digitale. Insomma, una foto per quanto sbiadita, stropicciata e strappata qua e là è sempre meglio di un file che non si apre più.
Per contro, si verifica un altro fenomeno abbastanza strano. Il virtuale ci nega il diritto di dimenticare. O almeno lo rende alquanto difficile.
Dicevo, anch’io faccio errori. Non mi mai capitato però di non mettere il cuore in qualsiasi tipo di frase io abbia mai pronunciato. Non ci riesco. Se il più piccolo livello di apprezzamento nei riguardi di una persona si può definire stima, beh io non riesco a separarla dall’affetto. Questo forse fa di me una persona del tutto normale o forse è più probabile che sia vero il contrario. Fatto sta che se non provo almeno stima, e quindi affetto, non mi applico nel pronunciare nessun tipo di frase.
Tutti quelli con cui ho condiviso momenti della mia vita, per me, hanno un valore che sono disposta a proteggere in tutti i modi che riesco a concepire. Niente effetti speciali. E’ solo la verità.
Due o tre volte è mi capitato di trovarmi di fronte invece persone che non hanno la più pallida idea di cosa intendo. Persone rancorose che non sono disposte a mettersi in discussione e che creano intorno a sé un mondo finto fatto di false amicizie e di rapporti superficiali pur di svegliarsi al mattino, guardarsi allo specchio e sentirsi convinte di non aver mai sbagliato.
E’ difficile, ma proprio difficile, ma alla fine rinuncio. Perché c’è un limite a tutto. Non si può subire il rancore di qualcuno per sempre.
E il valore? Un momento, quello resta. Anzi, è l’unica cosa che resta e che ho il diritto di conservare e proteggere. Per conto mio. Nella mia testa. Nei miei ricordi.
E’ a questo punto che il virtuale non aiuta. Gli algoritmi del volemose bene fanno sì che nella timeline ti ritrovi sempre e ancora quelle persone o qualcuno che le conosce e granelli finissimi delle loro vite continuano a finire nella tua perché purtroppo i social network sono materiali permeabili a meno che non si adottino misure forse anche troppo drastiche.
Invece io non voglio sapere. Non voglio guardare, ascoltare, leggere niente. Non mi riguarda. Ho il diritto di dimenticare e di liberarmi di quei granelli che tolgono spazio al nuovo, a chi nella mia vita c’è davvero e mi capisce e mi vuole bene e condivide i miei stessi valori, la mia idea di amicizia, di amore, di tempo condiviso. Chi da’ valore alle mie parole, alle mie intenzioni, al mio affetto e alle mie attenzioni.
Rischiamo di avere un presente pieno di passato e un futuro che ne sarà praticamente privo. Un deserto digitale lo vorrei, sì, ma alle mie spalle e a proposito delle vite che non riguardano più la mia.
sempre meglio far errori e correggersi che illudersi di non farne affatto.. perchè a non sbagliare mai sono due: l’inanimato e lo stupido.. il primo perchè non fa niente (e non facendo niente, non può ovviamente commettere errori), il secondo perchè vive nella completa illusione di esser infallibile (e qua entriamo,ahimé, mell’errore più grande e grave di tutti)
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Concordo su tutto 🙂
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Sostanzialmente bisogna vivere. Uscire, guardare, guardarsi e parlarsi, condividere fisicamente paesaggi e sentimenti, cibo e risate, baci e schiaffi.
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Sicuramente Giuliana! Sono d’accordo 🙂
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😊
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Condivido la tua riflessione, tieni presente che io potrei essere la tua mamma, avrai l’eta’ di mia figlia, quindi ho tante foto della mia gioventu’ e dei miei cari che purtroppo non ci sono piu’, una foto come dici tu, anche sbiadita, e’ un ricordo, adoro le foto, quelle in bianco in nero dei miei genitori sono bellissime. Un abbraccio cara, bacioni, ❤
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Io foto degli ultimi… quasi dieci anni praticamente non ne ho! Devo stamparmene qualcuna.. Ho un archivio digitale che ho già rischiato di perdere una volta…
Ti abbraccio anch’io 🙂
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Allora fallo al piu’ presto, baci cara, ❤
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Condivido il tuo pensiero in toto. Tutti noi cerchiamo di fare del nostro meglio, ma… facciamo errori, non avremmo un cuore se non fosse così. È giusto dire quel che il nostro cuore sente, essere apprezzati e all’occasione anche odiati per la schiettezza e non per i falsi sorrisi. Le foto come i libri dovrebbero essere sempre di carta. Solo il fuoco potrebbe metter loro fine!
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Infatti con una persona voglio poter esprimere dissenso, dire cosa non mi piace senza essere giudicata. Altrimenti si tratta di un rapporto finto.
Grazie Laura 🙂
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Io sono molto più drastico: se vengono a mancare affetto e stima, tolgo ogni legame, anche nei social. Ed evito di guardare foto o qualunque cosa mo possa ricordare persone che – purtroppo – non trovano più spazio nei miei pensieri migliori.
PS Io le foto digitali continuo a stamparle, comunque… 🙂
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Ah devo farlo anche io!!!
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Io credo che in ogni caso sia sempre una scelta che ognuno di noi è in grado di poter fare in ogni momento… la parola chiave è consapevolezza… se tu domini quella delle tue volontà non potrai mai creare il tuo deserto digitale…. ovviamente questa non basta ad impedire che altri, un giorno, si ritrovino ad osservare il loro… ma forse quelle persone non fanno o faranno parte della tua oasi o del tuo rifugio digitale… infondo, ne sono più che sicuro, in quello che hai scritto c’è la tua consapevolezza, ed in essa non ci potrà mai essere un deserto di nessun tipo…
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Si credo che alla fine si arriva a questo, ognuno nel proprio piccolo e riguardo la propria vita ha la possibilità di definire quali deserti tenersi e quali no..
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🙂
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Sul nostro sito Abbiamo INTERVISTATO un maestro del disegno Disney, il mitico LUCIO LEONI, 😆 vieni a vedere supportaci con like e commento
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Anche se io scatto e stampo, sono pienamente d’accordo.
E anche se non stampi, questo non vuol dire che tu non viva delle emozioni che ti fanno scattare. In tutti i sensi. Per come la penso io già solo il gesto di “scattare” è già uno scatto per noi stessi e per l’emozione che la vita ci regala..
Immortaliamo nella speranza di rendere immortale, appunto, quel momento. E non c’è nulla di più sensibile e profondo.
Spero di averti fatto capire che ti apprezzo molto 😊
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Grazie Miki!
È un piacere averti qui 😊
Hai ragione sugli scatti e sulle emozioni… sono d’accordo
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