
La strada a senso unico è stretta, leggermente in discesa e costeggiata da marciapiedi pieni di gente. Sono le diciannove di un sabato di zona rossa che non fa più paura. C’è traffico. Una signora tiene per mano una bambina e insieme salutano un uomo con la mano. Mi fermo quando la signora fa per attraversare, ma la bambina pianta i piedi a terra, come quando uno sa di star sbagliando strada e cambia direzione. Lascia la mano della signora che resta ferma accennando un sorriso e corre verso l’uomo per abbracciarlo.
Vedi che son qui che tremo, parla, parla, parla, parla con me. Ma forse ho solo dato tutto per scontato e mi ripeto: “Che scema a non saper fingere”, dentro ti amo e fuori tremo, come glicine di notte.
Tolgo il piede dal freno e riprendo a camminare. Ho preso l’abitudine a cambiare in continuazione stazione radio finché non trovo una canzone che mi piace. I tragitti sono diventati brevi e a volte mi capita di beccare solo pubblicità fino a destinazione e mi innervosisco. Potrei mettere musica dal cellulare è vero, ma poi non è bello come trovarla per caso.
Scommetto che ora non prendi più l’abitudine di far sempre come vuoi tu e quando arriva sera mi manca l’atmosfera, non è la primavera. Sembra ieri, sembra ieri che la sera ci stringeva.
Ho letto che quella cosa per la quale si procrastina un impegno o un’attività per poi occuparsene freneticamente all’ultimo momento si chiama ansia ad alto funzionamento. Significa che da fuori sembra che funzioni bene, hai successo, sei precisa e attenta, mentre dentro hai sei un casino di dubbi, domande, incertezze e paure. Paolo Fox dice che è un momento per me in cui le cose vanno bene, ma costano così tanto in termini di stress che alla fine della giornata sono distrutta e a stento riesco a gioirne.
Dietro di noi vedo giorni spesi su treni infiniti, forse è solo che mi manca parte di un passato lontano come Marte. Tu cosa dirai vedendomi arrivare, quando ti raggiungerò?
Insomma, ha ragione. Mi sembra di prendere per la prima volta le misure al mondo e che sia la prima volta che mi guardo allo specchio e mi rendo conto della vita, la mia. Nel tempo libero mi metto a distinguere le mie ansie da quelle degli altri e a smontare i sensi di colpa. Cerco il Sole e l’aria fresca e mi alleno a sentirmi felice.
Ora che non posso più tornare a quando ero bambina ed ero salva da ogni male e da te, da te, da te.
che delusione quando sono arrivato alla fine del brano e ho scoperto che le frasi in corsivo erano tratte da una canzone. No, perchè io leggendo mi ero già fatto un film interpretativo: l’intreccio di due testi, entrambi tuoi, uno diciamo di cronaca l’altro di pensieri innescati da quella cronaca. Il vedere la bambina che corre ad abbracciare l’uomo ti ha acceso la memoria di un affetto tuo intenso.
vabbè ho deragliato ma forse in fondo tu hai preso in prestito la canzone per esprimere le stesse cose 🙂
ml
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Si diciamo che ho giocato più facile 😅 L’intento era un po’ quello di intrecciare la canzone alla radio con pensieri alla guida. Mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa di così bello
Buona domenica 😊
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ma lo hai scritto, qualcosa di bello (la delusione era per il mio modo di leggere andando “per la tangente”)
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Grazie 🙂
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