Le zuppe di rosa (femminismi stantii).

Rosa Parks | MY HERO
Rosa Parks si rifiutò nel 1955 di cedere il posto su un autobus a un bianco, dando così origine al boicottaggio dei bus a Montgomery

Tre fatti.

  1. Una ragazza che fa parte di un gruppo di attori comici famosi, sa giocare a calcio e viene convocata per la Partita del Cuore. La ragazza ieri si presenta alla cena che precede la partita e il direttore dell’evento le dice che non può sedersi al tavolo perché è una donna e a quel tavolo ci sono solo calciatori maschi, nessuna donna si è mai seduta lì. Aggiunge che le donne non giocano a calcio. La ragazza cerca di mostrare la convocazione, dimostrare che non è un’ospite, è stata chiamata per giocare. Viene cacciata dall’hotel.

2. Un altro giorno di un po’ di settimane fa viene trasmessa una partita della Nazionale Femminile di Calcio. Viene commentata da giornaliste. Avete mai sentito una partita di calcio di uomini commentata da telecronisti donna? No.

3. Un altro giorno di ancora più settimane prima veniva mandato in onda dalla stessa rete televisiva nazionale un tutorial leggero, senza pretese di insegnare nulla a nessuno, su come fare la spesa portando i tacchi in maniera da attirare lo sguardo di un uomo. Il tono era divertito, era spettacolo, era ironico. Il programma è stato sospeso perché si è sollevata un’orda di femministe indignate e offese perché si mostrava la donna come oggetto.

Non so più come dirlo. C’è un serio problema di priorità, idee, percezione dei problemi. Il femminismo che porta a queste contraddizioni è controproducente, ignorante. Fa sì che vengano buttate briciole, di cui al punto 2, per far stare tutte zitte e felici.
Poi succedono fatti come al punto 1 che ricordano quel non puoi sederti perché sei nero di decenni fa. E’ gravissimo. Purtroppo la ragazza è famosa ma non abbastanza e quindi pochi hanno dato attenzione a quanto accaduto. Qualcuno come Eros Ramazzotti ha deciso di non partecipare più alla partita. Tutti gli altri, sono lì, adesso, a sgambettare in nome della beneficenza, per un evento che ormai è solo mediatico e falso. Questioni di potere e nulla più. Per me andava boicottato del tutto e la raccolta fondi fatta in un altro modo.

In fondo come si dice, l’idealista è quello che accorgendosi che una rosa ha un profumo migliore di un cavolfiore pensa che ne verrà fuori una zuppa migliore.

Tenetevi pure le zuppe di rosa.

10 pensieri su “Le zuppe di rosa (femminismi stantii).

  1. Sacrosanta verità. Ma a volte penso che certe polemiche nascano più per aumentare l’audience o per vendere i giornali, più che per il tema trattato. Il femminismo è purtroppo un tema ideale per questo, come quello sull’omofobia

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  2. La situazione è vomitevole, e meriterebbe una maggiore eco perché davvero non se può più.
    Giornate dedicate alle donne, all’amore, contro la violenza, contro i femminicidi… e poi accadono queste cose ogni giorno. Non se può più.

    PS
    “Avete mai sentito una partita di calcio di uomini commentata da telecronisti donna? No.”

    Sì.
    Su Sport Italia (Canale 60 D.T.) ci sono telecroniste e commentatrici donna, molto brave e preparate.
    Su RADIO RAI sport ci sono radiocroniste donne, sia per il calcio che per altri sport (esempio pallavolo)
    Tuttavia non sulle partite di calcio della RAI in TV, e credo nemmeno su Sky e DAZN (ma potrei sbagliare, perché non ho in effetti né Sky né DAZN).

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  3. non conosco bene gli episodi citati, ma mi sembrano assai significativi e trovo le tue valutazioni, su questi, ineccepibili.
    penso più genericamente al fenomeno delle quote rosa: forse sono un passaggio necessario per sradicare una diffusa mentalità retriva, ma certo recano anche un danno alla immagine delle donne, alle loro capacità intrinseche. Vengono trattate come un genere protetto in via di estinzione (o di apparizione). Il rischio è che di fronte a una donna che ha successo in politica, se prima si diceva chissà per quanti letti è passata, ora si dice per forza ce l’ha fatta, facile con le quote rosa. E in entrambi i casi non si guarda al valore intrinseco della persona.
    molto apprezzata la metafora delle rose e del cavolfiore 🙂
    ml

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    • Esattamente, rischi che sei lì perché sei una donna, che è come non esserci perché sei donna. Non cambia nulla. È un gap proprio intellettuale e questo mi fa rabbia. L’idea del genere va superata senza contentini.
      Mi fa piacere ti sia piaciuta, io l’ho letta da qualche parte e mi è rimasta molto impressa 🙂
      Ciao ml

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