A leggere i fiocchi di neve

Da quando ho smesso di parlare il silenzio ha curato le parole.
Loro non sapevano bene che fare. All’inizio lanciavano qualche sguardo incuriosito. Alle volte ridevano. Altre si muovevano in punta di piedi e buone buone si sistemavano nei pressi di un altro silenzio, di nascosto lo guardavano fare cose normali e questo le faceva stare bene. Quando le condizioni sono giuste il cielo racconta la neve e noi restiamo con il naso appiccicato sul vetro del balcone a leggere la storia. Alle storie servono le condizioni giuste, ma anche un certo ritmo tra pieno e vuoto. Se non ci fosse spazio tra un fiocco di neve e l’altro non avremmo nulla da leggere. Ci sarebbe solo un finale già scritto.
Insomma le condizioni giuste, il ritmo e allora accadono le storie, così come accadono le cose.
Al centro c’era un pouf un po’ rotto come tavolino e una candela viola perché c’era solo quella a portata di mano, due amari e dei biscotti al cioccolato. Una musica dolce da poggiarci la testa. Le parole si erano già date appuntamento per l’indomani. Ormai si era creata come un’abitudine: ognuno faceva danzare le proprie, ma poi loro si incontravano e intrecciavano per aiutarsi e insegnarsi cose e ridere insieme. Perché non si trattava di sentirsi meno sole, ma di trovare un po’ di pace.
La storia è finita quando ho chiuso gli occhi, dopo aver spento la candela e la musica, dopo essermi tirata su le coperte e mi sono sentita felice.

E se il principe azzurro è svenuto, noi lo ridestiamo!

[Post scritto a quattro mani da SognidiRnR e Bloom2489]

rapunzel principe svenuto

Dunque, dove eravamo? Ah si. Riprendiamo dal rimedio numero cinque:

5. Un paio di sani buffi sulle guance. Se al risveglio dovesse accusarvi di essere state violente e poco amorevoli, ricordategli che non siete affette da sindrome della crocerossina, ma donne che al momento giusto sanno avere polso, anche se quello che dite e fate potrebbe ledere momentaneamente il suo orgoglio. Quelle che non rischiano accondiscendendo praticamente a tutti i suoi capricci sono solo ridicole oche.

6. Tenetegli le gambe in calzamaglia alzate in maniera che il sangue possa circolare meglio. Casomai avesse attraversato una palude nauseabonda a piedi, nel dubbio, non sfilate gli stivaletti.

rapunzel principe

7. Sussurrategli all’orecchio i risultati delle partite dell’ultima giornata di campionato. Trattandosi di un’emergenza potete anche mentire e fargli credere di averli indovinati tutti e di aver vinto la bolletta.

8. Insomma, è un principe. Non avrà una fata madrina ma uno stregone di fiducia forse sì. Chiamate sua madre, sua zia, il maggiordomo di corte o la cameriera che gli stira il mantello e fatevi dare il suo numero. Vedrete che accorrerà con la pozione più adatta alla situazione.

Da quella che è la nostra esperienza in materia di principi svenuti –ovvero nulla- è tutto.

Intanto arriva San Valentino e… Aspetta.

San Valentino?

 

Ma porc… Miseriaccia!

E vi chiedete ancora perché è svenuto??

Semplice, si è finto moribondo per non portarvi a cena!

Lasciatelo immediatamente lì dov’è!!!

 

VI SIETE PERSI I PRIMI QUATTRO RIMEDI? Questo post scritto a quattro mani da SognidiRnR e da me inizia qui! —> E se il principe azzurro è svenuto, noi lo ridestiamo – SognidiRnR

rapunzel principe svenuto

Perché San Valentino E’ (Anche) Dei Single

Vorrei condividere con voi un articolo che ho letto questa mattina, mentre armata di caffè cercavo di dare un senso ai miei capelli, a qualche ricordo di troppo e, soprattutto, alla mia giornata. Forse si tratta di una buona notizia per tutti quelli che domani non sapranno dietro quale battuta sarcastica nascondersi pur di non sentirsi tremendamente esclusi da una ricorrenza che, a detta di quest’articolo, è stata travisata e trasformata, a favore dei venditori di cuoricini di plastica a prova di litigio e di serate a tema, che poi basta cambiare festoni e outfit, si tratta sempre della solita musica da discoteca.
Per chi si scoccia di leggere, riporto giusto la considerazione di base: San Valentino è la festa dell’amore, non delle coppie. I single non sono esclusi, anzi, i single forse sono quelli che avrebbero pure più diritto a festeggiare perché portatori sani di desiderio d’amore, quello romantico, irraggiungibile, non dichiarato o impossibile e che, ipotizza l’articolo, non sempre è presente nelle coppie perché nel farsi relazione ha dovuto accettare troppi compromessi e trasformazioni. Così, per la gioia di Dostoevskij e dei sognatori di ogni tempo e alla faccia di tutti i Mr Grey di stocavolo giacché non potevano far uscire film meno romantico proprio a San Valentino (e nemmeno tanto erotico, ho sentito dire), qualcuno ha pensato bene di scartocciare la festa liberandola dall’involucro argentato in cui era stata imprigionata, riportando sotto l’ala del santo protettore dell’amore tutti gli innamorati e quelli speranzosi d’esserlo.

Noi single, ultimi romantici che a San Valentino celebriamo l’amore ideale

Loving You.

E’ che c’è il sole e la neve e un desiderio semplice di sentirsi amati di nuovo.

Credo meriti di esser visto, mi ricorda il video di I won’t go crazy if I don’t go crazy tonight che adoro, degli U2. Buona visione e buona settimana, bloggers 🙂