CaStEls, BuTtErFlIeS, dIaMoNdS aNd LiEs

 
Questo si che si chiama "Gran Ritorno". Con tanto di effetti speciali. Forse un pò dovevo aspettarmelo, che non potevo cavarmela così facilmente. I tipi in questione sono alquanto ribelli e tendono a voler avere sempre l’ultima parola. Un semplice lucchetto non poteva fermarli………. Ihih 🙂
Mi riferisco al post precedente, quando arrivo alla conclusione che sentimenti e ricordi finiscono per esser rinchiusi per poter dare ascolto finalmente alla razionalità. Per un pò ha pure funzionato. Tutto taceva, tutto era tranquillo. Si animò anche un certo moto di gioia, per esser riuscita nell’impresa 😀 E poi è stato un qualcosa di simile ad un’esplosione.       Booom!!!    Pezzetti di ferro che volavano da tutte le parti. E parecchio fumo pure. Avranno usato della dinamite, chissà. Sta di fatto che dapprima vuoto totale nella mente, poi .. Eheh. Vi lascio immaginare cosa sia successo. Sembravano un esercito a cavallo, con tanto di "Overture" in sottofondo. Hanno pure travolto qualche integrale doppio, mannaggia a loro. Infine hanno chiesto semplicemente udienza. Tutto è tornato alla mente, immagini, suoni, frasi, parole … Pure i puntini sospensivi. Chiedevano solo una cosa, di non essere accantonati come roba vecchia, senza importanza. Non subire il terribile destino di finire nel dimenticatoio così, senza gloria. Volevano essere solo un po’ messi a posto, come i pezzi di un puzzle, volevano essere collocati, classificati.. Volevano capire se alla fine un qualche significato l’avevano e l’avrebbero mai avuto un giorno. Si ecco… Si sentivano come una questione lasciata un po’ in sospeso, in bilico, sull’orlo dell’oblio.
 
 
 
 
 
"… Nel lento meccanismo di questa stupida casualità…" [Un dolce incantesimo – Dolcenera]
 
 
 
 
 
 
Già, proprio così. In particolare, soffermatevi su "lento". Pare che funzioni così. E perciò, visto che ad una soluzione ancora non ci si arriva, ho proposto una pacifica convivenza tra cuore e ragione. Pare abbiano accettato. Ho promesso (e hanno preteso anche "solennemente" Uff….) di non usare più lucchetti e prigioni, di lasciarli liberi di andarsene in giro dove gli pare. Loro hanno promesso niente più "effetti speciali" e colpi di testa, e che non avrebbero dato noie. Una pacifica convivenza. E mi hanno fatto notare pure un’altra cosa. Che di provvedimenti non dovevo prenderli tanto contro di loro, ma contro, per così dire, "l’esterno".
Ho pensato tanto a far ristrutturare le prigioni del castello e ad acquistare lucchetti nuovi che del proteggere l’esterno mi sono proprio dimenticata. Uno sfacelo. Il ponte levatoio era abbassato, le guardie giocavano a carte per fatti loro e i coccodrilli si erano rammolliti. Ecco perchè tante noie. Ho dovuto riprendere in mano le redini della situazione. Ho rialzato il ponte e messo all’opera gli sfaticati. E mi sa che dovrò procurarmi anche un bel set di sensori anti-idioti. Eh si perchè purtroppo spesso non ti accorgi a prima vista quand’è che ne sta arrivando uno. Di solito si camuffano e la guardia col binocolo li scambia per persone rispettabilissime. Magari riescono ad entrare pure nel castello e far danni prima che li si smascheri. Immaginate quanto sarebbe utile? 
 
"Attenzione, scansione dell’individuo effettuata. Stare all’allerta. Idiota ad ore-12".
 
 
 
Tanto per evitare scocciature e perdite di tempo e di salute. Si perchè ce ne mettono a levarsi dai piedi. Sono un pò duri d’orecchie. E’ incredibile cosa riescono ad inventarsi pur di entrare. Peggio dei venditori porta a porta. Sono abilissimi, specialmente nel camuffarsi, e sono dei maestri della menzogna. Capisco che a volte non contano i mezzi, purchè si raggiunga l’obiettivo. Ma delle volte si esagera. E ti sottovalutano pure, credono di poterti raccontare bugie su bugie (dette anche male tra l’altro) talmente ridicole che poi ti chiedi: "Ma come potevano pensare che c’avrei creduto?".
E’ davvero incredibile. O allora non ne sanno inventare di decenti, o credono che sei stupida e che ti bevi tutto o semplicemente li hai solo presi alla sprovvista. E qualcosa devono pur inventarsi per "limitare i danni" per così dire. Quando poi non si capisce che sarebbe tutto molto più semplice se si dicesse la verità, piuttosto che intricarsi in una serie di bugie senza senso che non fanno altro che mostrare tutta la loro incapacità a gestire delle determinate situazioni. Dire una bugia non è un metodo infallibile per salvarsi la faccia. Perchè poi se la dici male la faccia ce la perdi. Fai due brutte figure piuttosto che una. L’alternativa sarebbe dire la verità, qualunque essa sia, anche se di solito si rivela esser un’impresa a dir poco ardua. Ci vuole davvero un gran coraggio. Ma almeno ci si toglierebbe il pensiero. Si sarebbe apprezzati per la sincerità e la questione si chiuderebbe subito. Invece si spera di salvare la situazione in extremis raccontando una balla che devia per un momento il percorso, lasciando che l’interlocutore focalizzi per un momento su un qualcosa di diverso dal vero. Solo una perdita di tempo.
 
 
 
 
 
 
"Non sono i nostri errori che ci qualificano, ma ciò che facciamo dopo"
 
 
 
 
 
Ciò che facciamo per rimediare lascia come un nostro "marchio di fabbrica". Si perchè quando si fa un errore è probabile che si sia fatto in un momento di follia, non esattamente in possesso di tutte le proprie migliori facoltà mentali. Invece la vera essenza della persona si nota in ciò che fa dopo. Tipo c’è chi sbaglia e viene a chiederti scusa (anche se il livello di sincerità è tutto da valutare, vabbè) o c’è ad esempio chi tace. Bhè chi tace è davvero un bel punto interrogativo. Tace. Lasciando il tempo agli altri di farsi una propria opinione a riguardo. Che ha poche probabilità di essere un’opinione positiva, ecco. Da non confondere con il giudicare, perchè in effetti il "non comunicare" lascia un leggero velo di mistero sulle cose e quindi elementi per giudicare sono pochi.
 
Il comunicare è una faccenda molto seria. Ricordo quando lo spiegavano a scuola. Prima di tutto c’è un mittente, un destinatario e un messaggio da comunicare. Quest’ultimo deve avere necessariamente uno scopo altrimenti il senso stesso della comunicazione viene a mancare. Tanto vale tacere. Se non si hanno ben chiari gli scopi si rischia che ne esca fuori solo un altro pasticcio. Si, preferisco davvero che si taccia allora. Davvero. Molto meglio di finte scuse o di altre bugie. Ad un certo punto ciò che conta di più è salvaguardare la serietà propria e degli altri. Altrimenti si rischia di sottovalutare talmente il prossimo da prendersi la libertà di poterlo trattare a fatti propri. E si diventa davvero imperdonabili, poi.
 
Quando si comunica quindi, la cosa che assolutamente non deve mancare è lo scopo del messaggio. Delle volte invece capita, non ci crederete mai, che lo scopo ci sia, ma che manchi il mittente!!! Sorpresa        O meglio, c’è, ma la persona con cui parlate in realtà non esiste. Comunque ormai è una faccenda superata e chiarita (..Sarcastico..). E’ stata messa sul piano del "era-solo-una-maschera-e-noi-siamo-attori-sul-palcoscenico-della-vita-quindi-non-ho-fatto-niente-di-male". Per carità, in effetti non è stato fatto nulla di male. Però si converrà che la questione ha creato parecchi fastidi e soprattutto parecchie cadute di stile (e di credibilità soprattutto). Non so se poi alla fine a qualcuno è convenuto (…..chissà forse si). E non sono neanche tanto sicura che la recita sia finita (sarà colpa dei sensori, dovrò accertarmene), nonostante altri sostengono che ormai, per così dire, il film è finito. Lo spero davvero in ogni caso, giacchè il set, gli attori e le cineprese mi si son materializzate intorno senza che avessi fatto nessun provino o mi sia arrivata alcuna richiesta di partecipazione.
 
 
 
 
 
 
"Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo"
[The Butterfly Effect]
 
 
 
 
 
 
 
In tutto ciò, comunque, ho avuto modo di riflettere su una particolare visione della vita. Specifico che non vuole essere nè un attacco, nè una critica, nè un giudizio su niente e nessuno (come anche ciò che ho scritto sopra…), semplicemente un mio punto di vista. Ho riflettuto su tutto ciò che ho letto e sentito riguardo il fatto che nella vita non facciamo altro che recitare dei ruoli ed indossare delle maschere, quelle che più ci convengono nelle varie situazioni. Piuttosto che ad un insieme di maschere, però, preferisco pensare una persona come un "diamante" con mille sfaccettature. E’ intrinseco della sua natura far si che chiunque lo osservi veda un lato, una sfaccettatura diversa in base al punto di osservazione, in base alla direzione da cui arriva, e perchè no, anche in relazione alla luce che lo attraversa in quel momento. Ogni singola persona che gira intorno ad esso, percorrendo dalla più perfetta circonferenza alla più intricata e attorcigliata curva chiusa vede, man mano che gira, una sfaccettatura diversa di quel diamante. Ho letto una volta in un libro in cui lo scrittore affrontando l’argomento, diceva:
 
 
"Tu sei la causa di me-come-tu-mi-conosci"
 
 
Ci credo davvero. E soprattutto faccio una distinzione tra le maschere che "volontariamente" scegliamo di portare, per raggiungere determinati obiettivi, momenti della vita in cui scegliamo di interpretare un ruolo o di mostrare "volontariamente" un certo lato di noi, e quelle che invece scaturiscono, per così dire, per riflesso, dai ruoli che rivestiamo e dalle persone che conosciamo. Alcune tiran fuori da noi le nostre migliori qualità, altre, bhè, proprio le peggiori… 
E’ ovvio a questo punto precisare che non ci si può fare un’idea di "un tale diamante" senza averne presa diretta visione. Non possiamo guardarlo con gli occhi degli altri e lasciarci influenzare da come "qualcuno" parla di "qualcun’altro". Per "qualcun’altro" non sarebbe giusto venir giudicato tanto alla leggera, solo per sentito dire. E "qualcuno" invece potrebbe dipingerlo con tinte fosche appositamente. Ho i miei occhi per guardare. E per vedere "diamanti" tornare a splendere, brillare, nella notte.
 
 
 

3 pensieri su “CaStEls, BuTtErFlIeS, dIaMoNdS aNd LiEs

  1. Ola sei stata per un bel po’ sveglia ieri notte a quanto vedo eh! Sono d’accordo con tutto ciò che dici tranne per una cosa, riguardo la comunicazione per dirla alla Aristotele si considera assioma il fatto che è impossibile non comunicare, in quanto lo si fa non solo con le parole, ma anche coi gesti e oltre a questo lo si fa anche involontariamente: se guardiamo qualcuno tremare quella persona ci trasmette un messaggio che può significare che quela persona ha freddo, oppure che ha paura! E magari quel messaggio non era destinato a noi, involontariamente dunque questa persona ci ha colpiti. Ecco che si riallaccia ai punti focali dei pensieri che hai esposto, ossia che molto spesso si è fragili e dunque si fanno cose che non si vorrebbero fare in realtà. Detto questo, cosa ancora più importante, sempre per ricollegarmi a te, è che quando commetti un errore del genere è riuscire ad essere sinceri con quella persona, riuscire a chiedere scusa con quella persona, possibilmente comunicando verbalmente, o al limite attraverso un messaggio, una lettera.L’importante è essere sicuri di vedere i diamanti splendere, brillare nella notte.

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  2. 🙂 si è vero, è impossibile non comunicare, anche il silenzio parla per noi… Mi riferisco a tutto ciò che non è comunicazione-non-verbale, è quella che intendo nel post ^_^ Per il fatto che spesso si è fragili e si fanno cose che nn si vorrebbero… bhè posso capire benissimo, infatti nn accuso nessuno, ci sono delle situazioni a volte che davvero ci fanno perdere la bussola 🙂 Non pretendo davvero nulla, però vorrei con tutto il cuore che tutto ciò non causi fraintendimenti, più di quanti ce ne siano già stati, e non lasci nella mente visioni distorte delle persone, quando, appunto, ci si è ritrovati in situazioni complicate. Semplicemente mi dispiace che sia così…

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