A leggere i fiocchi di neve

Da quando ho smesso di parlare il silenzio ha curato le parole.
Loro non sapevano bene che fare. All’inizio lanciavano qualche sguardo incuriosito. Alle volte ridevano. Altre si muovevano in punta di piedi e buone buone si sistemavano nei pressi di un altro silenzio, di nascosto lo guardavano fare cose normali e questo le faceva stare bene. Quando le condizioni sono giuste il cielo racconta la neve e noi restiamo con il naso appiccicato sul vetro del balcone a leggere la storia. Alle storie servono le condizioni giuste, ma anche un certo ritmo tra pieno e vuoto. Se non ci fosse spazio tra un fiocco di neve e l’altro non avremmo nulla da leggere. Ci sarebbe solo un finale già scritto.
Insomma le condizioni giuste, il ritmo e allora accadono le storie, così come accadono le cose.
Al centro c’era un pouf un po’ rotto come tavolino e una candela viola perché c’era solo quella a portata di mano, due amari e dei biscotti al cioccolato. Una musica dolce da poggiarci la testa. Le parole si erano già date appuntamento per l’indomani. Ormai si era creata come un’abitudine: ognuno faceva danzare le proprie, ma poi loro si incontravano e intrecciavano per aiutarsi e insegnarsi cose e ridere insieme. Perché non si trattava di sentirsi meno sole, ma di trovare un po’ di pace.
La storia è finita quando ho chiuso gli occhi, dopo aver spento la candela e la musica, dopo essermi tirata su le coperte e mi sono sentita felice.

12 pensieri su “A leggere i fiocchi di neve

    • Si…
      Sai qualche tempo fa ho visto un video di un guru indiano, diceva che ogni sera prima di addormentarsi bisogna pensare a 3 cose belle successe durante la giornata e pensare a una cosa bella che si vuole fare il giorno dopo. Ho iniziato a farlo (di solito dico che lo faccio e poi non inizio mai) e sai che quasi all’istante, in quel momento prima di dormire, mi sono sentita più serena. Basta pensare a tre cose anche molto semplici. Ti fa apprezzare cose che dai per scontato (anche aver mangiato a pranzo qualcosa di buono). Forse la vita serena dipende dai nostri pensieri più di quanto crediamo…

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      • mi fa sorridere questo tuo aneddoto perchè mi ricorda un particolare del mio passato quando a seguito di una lettura che affermava che la sera prima di addormentarsi sarebbe stato utile pensare ad almeno una cosa nuova che abbiamo imparato prima di andare a dormire. Io credo nel potere della mente e del pensiero più di quanto possa credere a qualsiasi altra cosa, quindi non faccio difficoltà a capire e credere a ciò che hai descritto… inoltre spesso si dice che nei paesi poveri si è felici con poco ed il motivo c’è, è reale e tangibile, e si ritrova perfettamente in quello che hai descritto… ancora un indizio che mi porta a credere che ci sia una prova nel potere straordinario della mente…

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      • Si, ho letto molte cose in giro e ho cercato un articolo che potesse darti un po’ un’idea della questione, che in poche parole riguarda il microbiota intestinale che influenzato da ciò che mangiamo e dallo stile di vita, a sua volta influenza il cervello, quindi gli stati d’animo, tendenze depressive, benessere psicologico. Da quando ho scoperto ciò ho eliminato dei cibi (magari a periodi) che effettivamente peggioravano il mio stato psicofisico.
        Ecco il link, ma poi cerca tu stesso 🙂 https://psiche.santagostino.it/2018/04/10/cosa-centra-lintestino-benessere-psicologico/

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      • alla fine sembra sia un pò il contrario…. cioè non tra la mente e ciò che mangiamo ma tra ciò che mangiamo e la mente… questo stravolge in parte le mie convinzioni e buona parte di alcuni ragionamenti… mi hai aperto un mondo.. è interessantissima questa cosa… per altro da educatore sportivo per bambini assume un peso ancora più determinante… ho iniziato ad approfondire perchè l’impatto potrebbe essere molto importante… grazie per avermene parlato… 🙂

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  1. “Alle storie servono le condizioni giuste, ma anche un certo ritmo tra pieno e vuoto.” Giustissimo.
    E qui tu danzi in equilibrio tra parole e silenzi, tra comprensibile e ignoto, tra un fiocco di neve e l’altro.
    ml
    PS non c’è bisogno di scomodare il guru indiano, è qualcosa di istintivo e consolatorio, che però non sempre applichiamo prima di dormire 🙂

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    • La neve l’ho aspettata qui, ma niente 🙂 l’ho solo immaginata.
      Il guru è spuntato fuori mentre cercavo su YouTube materiale su un certo filosofo indiano, Krishnamurti, al quale mi sono interessata un bel po’ per un periodo. Quest’altro si chiama Sadghuru ed è un pochino più “pop”. Però spesso mi colpisce quel che dice. Sento il bisogno di tornare a credenze semplici, idee semplici. Confesso che d’istinto non ci ero arrivata. Di solito prima di dormire si pensa a cosa si è fatto e non, agli impegni del giorno dopo, a fantasticare su questo e quello.
      Invece così si prova tutt’altra sensazione 🙂

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