Vorrei

Vorrei che il sole sorgesse tra le tua braccia, ad est di dove sono e che tramontasse dietro l’assenza e ogni altra cosa che non sono in grado di capire. Vorrei che guardassi in un mio ricordo le colline litigare con le nuvole per qualche goccia di luce e altre ombre un po’ cancellate dai baci far presto a ricostruirsi mentre il vento correva a rimettere ogni cosa al suo posto, ma a modo suo, mentre a modo nostro avremmo potuto invece placarlo.
Vorrei portarti in un vorrei senza che avessi nulla da obiettare, fidandoti soltanto di ciò che neanch’io so spiegare eppure fa male come un pezzo di cuore che batte da solo ad un altro ritmo, che stento a sentire quando va più piano mentre quando va forte suona solo di mancanze, di te, di voi, di me stessa perfino.
Vorrei poter cambiare tutti i vorrei in voglio.
Vorrei non ci fosse bisogno del vuoto per richiamare l’aria, vorrei respirare senza prima accorgermi che si può anche non, vorrei non sapere dei tanti modi in cui si vive lo stesso anche in quel caso. Vorrei che il mondo la finisse di bruciare i fiori alle mie spalle, appena tento un breve volo che breve poi non lo è mai perché intorno vedo solo posti dove non posso tornare ed è faticoso resistere ogni volta un po’ in più, senza posarmi. Vorrei non aspettare di trovare le tue mani per farlo.Vorrei che tenessero ben salda la corda mentre mi calo da sola tra le mie paure e vorrei che mi lasciassi fare lo stesso, per te.
Vorrei non perdere mai l’ottimismo colorato dell’autunno, che rinasce ogni anno un giorno prima di me. In quel giorno il sole sorge esattamente ad est e tramonta dove sa, non importa né dove mi trovo, né se ho trovato te.