Le cose facili

picture by Aeppol

Ho appena visto la pubblicità delle nuove scatolette di tonno con basso contenuto di olio. Pare le abbiano fatte per sollevare noi utilizzatori dall’incombenza di scolare l’olio in eccesso prima di mettere il tonno in un panino o in un’insalata.
I miei pensieri erano intenti in una zuffa epocale che mi stava togliendo le energie e la voglia di fare qualsiasi cosa e per qualche istante si sono fermati a mezz’aria illuminati dalla luce emanata dal televisore e sono rimasti così, immobili. Uno stringeva ancora un ciuffo di capelli di un altro tra le dita, che a sua volta stava cercando di sferrare un colpo basso al suo avversario. Insomma, al mondo qualcuno si preoccupa di facilitarci il compito di mettere il tonno sulle bruschette, mentre l’angolino “Apri qui” sulle confezioni di affettati si trova sempre dal lato delle fette che stanno sotto alle altre. I litiganti hanno perso qualsiasi entusiasmo e senza nemmeno più la zuffa in corso, non so, mi sono sentita una triste calma addosso.

E’ che sto cercando qualcosa in cui credere.

Una vecchia amicizia si è riaffacciata nella mia vita giusto il tempo di dirmi che la fiducia e l’amore devo trovarli dentro di me e non negli altri. Poi mi ha abbandonata. Stessa cosa una persona che qualche volta ha detto pure di amarmi. Mi chiedo spesso come sarebbe stato amarci davvero. Invece è stato troppo per mollare subito e troppo poco per continuare. Nessuna circostanza che suggerisse la strada. E a sollevare l’Universo dall’incombenza di far girare in qualche modo le cose mi ci sono messa solo io. Amicizie e relazioni sono quasi sempre facilitate in qualche modo. Distanze, comitive, tempi. Esiste sempre una via preferenziale nella quale si incanalano tutti gli elementi necessari per tenere su un rapporto tra persone. Ecco, io non ne ho mai vista una in vita mia. Mai. Mi sono impegnata e ho sudato ogni volta che ci tenevo tanto. E che poi ho visto tutto andare in pezzi.

E oggi non so per cosa lottare. Sui fronti di battaglia che mi circondano vedo solo mucchi di parole mie distrutte, a terra, esanimi.

Credo che morirei io stessa se dovessi in qualche modo adeguarmi alle cose facili. E allora no, grazie, stasera resto qui. Aspetto un’ispirazione, una scintilla, una storia. Insomma, un’altra battaglia. In virtù della differenza che c’è tra vivere e, invece, sentirsi vivi. E quindi credere.

22 pensieri su “Le cose facili

  1. Bellissima riflessione. Concordo pienamente con quello che hai scritto. Si fa fatica a credere, soprattutto nelle persone perché la delusione è sempre dietro l’angolo. Bisognerebbe imparare a farsi meno illusioni e essere più realisti, il ché è più facile da dire che da mettere in pratica.

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  2. non siamo fatti per le cose facili (scusa se uso il noi ma mi ci sento dentro alle tue parole), per le scorciatoie, per le linguette al posto giusto, per il tonno già sgrondato. Dobbiamo metterci sempre del nostro, abbiamo tanti difetti ma non sappiamo barare. Così è tutto più faticoso, pesante, sensibile, mentre gli altri si muovono leggeri, spavaldi e insensibile, ma vuoi mettere quando alla fine per un istante almeno realizziamo con le sole “nostre mani” un gesto, un sentimento, un’emozione, una scintilla come quella con cui qualcuno per primo ha acceso un fuoco.
    ml

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    • Sai a volte ci provo ma non ci riesco. Io ho bisogno di quelle scintille lì. E perdo un sacco di tempo a pensare alle persone che mi capivano e che però ho perso.
      Per fortuna c’è questo posto meraviglioso che è il blog e te e tutti quelli che si fermano a condividere un pensiero. La magia che si crea qui è rara ed è ciò di cui si avrebbe bisogno anche lì fuori nel mondo. Questa magia mi ricorda chi sono…

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  3. Quando mi sono sentito così, ed in passato è capitato molto spesso, facevo delle lunghe camminate in luoghi dove probabilmente non avrei incontrato altri esseri umani… lunghe camminate tra la natura… e durante il cammino, osservando tutto ciò che mi circondava in rispettoso silenzio e ascoltando ciò che c’era dentro di me, ridendo e piangendo da solo spesso ho trovato le risposte…
    Non so spiegarlo bene, ma accorgersi che c’è un mondo che non parla che vive ogni giorno senza bisogno di comunicare a parole tutti i suoi motivi, spesso mi ha fatto capire che a volte osservarci e considerarci al pari di quello che ci circonda ci permette di vedere anche un sacco di cose che se non vengono indirizzate dalle nostre parole (pronunciate e non) passano inosservate e che sono però in grado di donarci tanta forza e bellezza da capire che a volte la nostra ricerca è inquinata..
    a volte la ricerca o l’aspettativa del ricambio, del dare e avere ci porta ad assumere deviazioni in quello che è il nostro istinto primario verso l’amore e l’amicizia… non esisterà mai un equazione che possa descrivere l’equilibrio.
    Io non so se possa valere anche per te, ma l’unico consiglio che mi sento valga la pena provare a darti, se ti va, è quello di provare a fare altrettanto se ne hai la possibilità…

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  4. E’ una citazione abusata, ma mi piace riportartela, perché mi è tornata alla mente leggendo il tuo post:

    “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

    (Italo Calvino)

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    • A me non capitava di leggerla da tempo… E dice in maniera molto elegante un po’ciò che cercavo di esprimere. Mi vedo irrimediabilmente nel secondo modo, anche se a volte per sopravvivere la mente riesce a ‘non vedere più’ l’inferno. Pura sopravvivenza.
      Grazie 🙂

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  5. Da quel poco che ti conosco, perché per quanto ci si “legga”, ci si conosce da blogger, credo tu sia una persona molto forte. Quindi via le scatolette e le confezioni con scritto “apri qui” e cerca le cose (e le persone) da aprire tu o da far aprire (a loro). ^_^
    [MODE SAGGIO=OFF]
    Ok, ciò detto… come dirette Renato Zero: resisti! 😛

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  6. Le cose troppo facili… o troppo facilitate non vanno bene.
    È grande la soddisfazione quando si arriva in fondo a un argomento difficile… anche in Amore?
    Qualche volta in Amore la Natura comanda e aiuta e sembra tutto troppo facile.
    Buon Giorno.
    Quarc

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