Il senno di poi è quella macchina del tempo che vorremmo ci portasse lì dove avremmo voluto comportarci diversamente, scegliere un’altra strada, urlare altre parole, intuire altri risvolti. Il senno di poi è ciò che si rimpiange di non aver avuto ‘prima’ di quel ‘poi’ che è stretto e angusto e nel quale ci rendiamo prigionieri, pur dichiarandoci innocenti perché il ‘prima’ doveva venire lì con noi e poi non s’è presentato. Il senno, senza quel poi, e concessa pure la mancanza d’attenzione del ‘prima’, ci si augura che esista in un ‘adesso’ che non è né prima, né poi, ma presente e vigile quale copia saggia di se stessi, come se non bastassimo da soli, con mille casini che già ci portiamo dentro. E’ il terzo incomodo che tiene la candela, ma spenta, perché la luce si impara ad accendere da sé, anche se nel frattempo si prendono sviste, porte in faccia, spigoli di mobili e frecce nel cuore. Si crede, si spera e si prova, al costo di scoprire un inganno, ormai doloranti. Nasconde in se stesso l’illusione che esista un’altra meta, pur mancandone il viaggio.
Io lo vedo come il grande alibi che l’essere umano richiama quando ha bisogno di sentirsi coccolare oppure quando vuole fuggire un pò dalle sue responsabilità…
il senno di poi è illusione, a volte positiva a volte negativa (a seconda di ciò che vediamo scritto sopra) ma sopratutto è costruito artificialmente dalla mente con un fine non preciso ma precisissimo..
per come sono fatto io… non lo sopporto… e penso si sia capito… :))))
serena serata o forse buonanotte!!!
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Si si è capito ahah
Aggiungo a quello che dici tu che può essere anche lo spunto per far nascere un senso di colpa, ma nel senso dell’essere troppo severi con se stessi. In ogni caso rappresenta l’alternativa che non c’era perché nasce proprio dall’aver fatto un’altra scelta. E per questo inganna.
L’unica cosa positiva è l’insegnamento che ne nasce per la volta successiva… Sempre che nelle stesse circostanze si sia capaci di agire diversamente. Dipende, vabè…
Buonanotte a te!
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Il senno di poi è un alibi… attenua le colpe. Ma allo stesso tempo è un insegnamento: alla prossima occasione siamo certi non potremmo sbagliare di nuovo, ma si sa “la convinzione è peggio della pazzia”.
Sperando che il “senno” sia sempre con noi, come in qualche modo scrivi tu… Buongiorno! 🙂
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Esatto, altro aspetto importante quello dell’esser convinti … un margine di errore esiste sempre, bisogna saper riconoscere che si può sbagliare di nuovo…
Buona giornata a te!
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Assolutamente vero! Alla fine per un motivo o l’altro si sbaglia, si ricevono fregature e ci si rimane male… ma alla fine ci rifuggiamo sempre nel “col senno di poi” per poter riprovare! Una sorta di ancora di salvataggio 🙂
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Si, come avere sempre un’altra possibilità. Questo forse riesce anche a farti guardare al futuro con fiducia in qualche modo 🙂
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Il senno di poi ti stanca al pensiero, il senno di poi non serve a niente…. se non ricordare di avere un rimpianto o un rimorso…
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E’ per questo che inganna, bisogna solo saper guardare avanti…
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Proprio così…. Se delle cose passate l’avremmo fatte diversamente, possiamo guardare avanti e provare a far diversamente… 😊
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Esatto, si 🙂 E’ bello sapere che davanti a noi di possibilità ce ne sono ancora tante…
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Verissimo!
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Non sopporto il senno di poi, anche se a volte ne riconosco l’utilità. Dovrebbero abolirlo o renderlo illegale, staremmo tutti molto meglio. Spesso è sinonimo di una scelta sbagliata.
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Si infatti fa star male se si continua a guardarsi indietro… Quella scelta diventa sbagliata proprio quando si presenta l’alternativa, nata con il senno di poi, dunque, prima alternativa non c’era o meglio non la si intuiva, non c’era l’esperienza necessaria…
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