Vieni In Libreria Con Me

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Appena entrata mi sono fermata, giusto un attimo prima di decidere da che parte andare. Soltanto quando sono arrivata più o meno al centro della libreria, tra tutti gli scaffali, mi sono accorta che i miei due compagni-di-passeggiata-approfittiamo-del-coupon-sconto erano spariti. Mio padre, alla mia sinistra, era già immerso nel reparto Gialli, mia madre invece era partita dritta verso Filosofia Orientale. Entrambi già presi, concentrati. Io ho cercato Bach, tanto per cambiare. Ormai è una specie di rito, una visita di cortesia al pezzo di mensola che reca il suo cognome. Puntualmente non trovo quei due-tre libri che non ho e prima o poi mi deciderò ad ordinare su internet direttamente, ma ci vado lo stesso.
Di solito non entro mai in una libreria senza avere già in mente un titolo, un libro che desidero in particolare. Finisco per perdermi. Spesso invece mi capita di cercarne una per il gusto di passeggiare tra gli scaffali, prendere qualche opera che attira la mia attenzione, leggere trame, lasciarle gironzolare nella testa. Il profumo della carta fa tepore in inverno, ma ti abbraccia dentro comunque, in qualsiasi altro momento.
Un piccolo punto di partenza l’avevo però, iniziare da uno degli ultimi autori che ho letto. Non proprio l’ultimo perché di solito non riesco a leggere due libri dello stesso autore uno dietro l’altro. E’ come se rischiassero di mischiarsi, contaminarsi. La lettura di un libro non termina mai con l’ultima pagina. Per qualche giorno ancora la storia vive nelle immagini di luoghi, nelle sensazioni provate. Ogni viaggio quando finisce pretende ancora un po’ di tempo per sé, prima di lasciarti tornare a casa.
Ho raggiunto Dostoevskij. Alla mia sinistra mio padre era già sparito, alla mia destra il Dalai Lama mi guardava di traverso. Dimmi in quale reparto della libreria ti piazzi e ti dirò chi sei. Invece di concentrarmi sulla mia ricerca, guardavo le altre persone, su quali scaffali indugiavano, quali libri sfogliavano. Come se il posto in cui si cercano risposte dicesse tutto di sé. Aleggia una strana sensazione di rispetto, cortesia, ognuno preso a specchiarsi in qualche copertina e attento a non disturbare la ricerca di altri. Ho cercato di nuovo con lo sguardo i miei compagni di serata, si erano già ritrovati. Non sono sicura di quale sia stata la reazione di Osho alla vista di Simenon, ma poco dopo s’è posto Il Giocatore in mezzo, a separarli. Che avrebbero potuto avere qualcosa da ridire sul finire insieme sullo stesso scaffale dopo una vita intera trascorsa ad osservare due mondi completamente diversi, ai lati opposti di una grande libreria.

 

5 pensieri su “Vieni In Libreria Con Me

  1. Bella l’immagine di due libri riuniti sullo stesso scaffale dopo una vita intera trascorsi a guardarsi da lontano!
    E poi è proprio vera quell’atmosfera di calma e rispetto che si respira l’un l’altro a passeggio fra gli scaffali.

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